09/05/2008

LEGGE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA, CONSIGLIO UNANIME

Approvata dal consiglio la mozione presentata dal consigliere Pd Fausto Cigni

“Una legge che definisca la non autosufficienza fornendo criteri sanitari, economici e sociali e dia strumenti ai Comuni per poter consolidare il lavoro che svolgono da anni, in supplenza dello Stato, di concerto con la Regione”: la chiede il Consiglio comunale di Modena al Parlamento, con un ordine del giorno votato all’unanimità. La mozione, presentata dal consigliere Pd Fausto Cigni, è stata firmato anche da Alvaro Colombo (Prc), Enrico Artioli (Pd), Rosa Maria Fino (Società civile per il Ps), Antonio Maienza (Popolari per il centrosinistra), Giorgio Prampolini (Sd), Sergio Rusticali (Ps) e Mauro Tesauro (Verdi).
Cigni ha presentato la mozione spiegando: “è necessario che il Parlamento discuta in tempi certi una legge che definisca i diritti esigibili e i livelli di assistenza, garantendo una omogeneità di intervento su tutto il territorio nazionale, favorendo criteri di equità e uguaglianza dei cittadini, e prevedendo un fondo finanziato dalla fiscalità generale”.
Achille Caropreso, indipendente, ha dichiarato: “lascia sgomenti che a 160 anni dalla costituzione dello Stato italiano, prima Monarchia e poi Repubblica, non si abbia ancora una legge su questo tema. In questo siamo forse gli unici in Europa, un primato del quale si farebbe volentieri a meno. Gli enti territoriali sopperiscono alle negligenze dello stato centrale. Voterò sicuramente a favore di questa mozione”.
Isabella Massamba di Sinistra Democratica ha espresso il proprio parere favorevole, sottolineando “il grande lavoro fatto nel Comune di Modena. Le famiglie che hanno problemi di questo tipo sono affiancate dai servizi sociali in un modo degno e valido. Nonostante questo, i problemi per le famiglie sono ancora molti e non oso pensare a quello che possono vivere le altre famiglie in altre zone d’Italia”.
Enrico Artioli del Pd ha affermato: “è uno dei temi più difficili che le famiglie devono affrontare. La vita si allunga e si aprono fronti inediti per la gestione della sua parte terminale, a volte con patologie invalidanti che gravano molto sulla vita quotidiana delle famiglie. Va dato un plauso alla Regione Emilia Romagna e bisogna puntare su metodi innovativi, ad esempio la domiciliarità”.
Ivo Esposito di Fi – Pdl ha sottolineato: “anche noi voteremo a favore. È molto importante anche l’assistenza psicologica alle famiglie che assistono persone non autosufficienti. È inoltre importante che ci si senta non diversi dagli altri, che si capisca che quello che conta nelle persone non sono le condizioni fisiche ma è anche l’affetto e l’attenzione dei familiari”.
Mauro Manfredini, Lega, ha ribadito l’importanza di “sgravi fiscali e aiuti per le famiglie nelle quali sono presenti persone non autosufficienti”.
Mario Tamburi, Fi – Pdl, ha messo in evidenza che “il problema dell’invecchiamento e delle patologie croniche è legato anche alla domiciliarità. Bisogna investire sul domicilio, non solo su ospedali e case di cura”.
La mozione è stata votata all’unanimità dai presenti.

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