22/08/2008

L'INVENZIONE DEL FUTURO IN UN SECOLO DI FIGURINE

Dal 19 settembre all'8 dicembre nuova mostra al Museo di Modena ideata in occasione del Festival filosofia. Dalle illustrazioni di fine '800 alle "trade cards"
Si intitola “Nostalgia di Futuro: l’invenzione del domani in un secolo di illustrazioni” e resterà aperta dal 19 settembre all’8 dicembre la mostra ideata dal Museo della Figurina di Modena in occasione dell’ottavo Festival filosofia, dedicato quest’anno al tema della fantasia (www.festivalfilosofia.it).
Curata da Paola Basile e Maria Giovanna Battistini con la collaborazione di Riccardo Valla, la mostra prende in esame l’intreccio tra sogno, desiderio, paura e meraviglia nell’immaginario legato alla visione del futuro a partire dalle figurine di fine Ottocento e alla letteratura “futuristica” e “interplanetaria” del periodo per poi arrivare, attraverso le suggestive riviste americane degli anni Trenta e agli album di fantascienza degli anni Cinquanta, alle “trade cards” di note serie televisive (da martedì a venerdì 10.30-13; 15-18; sabato, domenica e festivi 10.30-18, lunedì chiuso, ingresso gratuito; in occasione del Festival filosofia: venerdì 19 settembre: 9-23, sabato 20: 9-2, domenica 21: 9-20).
L’iconografia delle figurine dedicate all’anno Duemila e al viaggio sulla Luna raffigura, in modo ingenuo e positivo, un domani quasi domestico in cui la tecnologia è al servizio di una quotidianità che si fa ludica e che si espande tra mondo celeste e mondo subacqueo all’insegna di una continuità esistenziale trasposta nel fantastico. Gli stessi abitanti della Luna - da secoli luogo dell’altrove, del lontano e metafora per eccellenza del viaggio nello spazio - non sono poi tanto diversi dagli umani, anzi sembrano piuttosto loro caricature, in uno scenario che si ispira alle ere geologiche. Allo stesso modo il tratto distintivo delle innumerevoli macchine volanti, autentiche metafore del futuro, sono eliche-ali di origine mitologica, rielaborate in vistose forme zoomorfe o atrofizzate ai lati di cabine-proiettile pronte al lancio extraterrestre.
La mostra mette in evidenza proprio l’origine colta di questo immaginario dall’opera “Un Autre Monde” di Grandville, dai romanzi di Verne, dalle storie di Wells, dalle illustrazioni di Robida a quelle di Paul in una commistione e rielaborazione grafica di grande suggestione che prosegue attraverso gli sviluppi successivi dell’avventura nello spazio, della guerra tra mondi e altri luoghi della fantascienza, nei fumetti pubblicati a puntate nei giornalini degli anni Trenta e Quaranta, come “Mondo Fanciullo” o “Topolino”, fino agli album degli anni Cinquanta per concludersi con le figurine che immortalano le immagini tratte da serial televisivi, da “Il Pianeta delle scimmie” a “Captain Scarlet”, a “Doctor Who” a “Perry Rhodan”. Si evidenzia così la trasformazione dell’iconografia fantastica e fantascientifica del medium figurina dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento: dapprima legata alla letteratura ‘fantastica’ nella genesi di invenzioni grafiche e tematiche cui attingeranno anche le successive visioni del futuro; mezzo autonomo nel secondo dopoguerra come espressione significativa del clima da guerra fredda incentrato sul primato tecnologico e il raggiungimento della luna, ormai avulsa dall’atmosfera di sogno del secolo precedente, e infine totalmente assoggettata alla televisione e al cinema.
All’interno della mostra si potranno ammirare anche videoinstallazioni dedicate a macchine alate e viaggi straordinari realizzate dagli studenti dell’istituto d’arte Venturi, coordinati da Antonella Battilani.

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