16/11/2009

CARENZA FONDI ALLE SCUOLE, MOZIONE IN CONSIGLIO

Approvato l'ordine del giorno presentato in aula da Cinzia Cornia, Pd

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato un ordine del giorno che chiede “al Sindaco e alla Giunta di sollecitare al Governo un piano di ammortamento dei debiti contratti con le scuole e un rifinanziamento nell’anno scolastico 2009/10 con somme consone alle necessità reali delle scuole”. Hanno votato a favore maggioranza e Idv, contro il resto della minoranza eccetto Modena a 5 Stelle che non ha partecipato al voto.
Cinzia Cornia, Pd, ha presentato l’ordine del giorno affermando: “La mancanza di fondi lede il diritto allo studio degli studenti, poiché spesso accade che in mancanza dei supplenti alle scuole superiori si debba entrare un’ora dopo, mentre alle medie vengono accorpate le classi con evidenti problemi didattici”.
Gian Carlo Pellacani, Pdl, ha dichiarato: “si usa la scuola come terreno di propaganda politica. Credo sia meglio analizzare i fatti e i problemi e trovare soluzioni: il decreto salvaprecari dell’onorevole Ronchi è stato valutato favorevolmente da alcuni sindacati”. Pellacani ha suggerito alcune modifiche da apportare alla mozione per “riconoscere quanto già realizzato dal Governo e dal Ministero competente”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha ricordato che “sempre più spesso ritorna il tema dei mancati trasferimenti alle scuole. Le politiche sulla scuola si rivolgono all’intero paese, ma la capacità di risposta dipende da zona a zona. È bene che il Governo identifichi le zone in cui si è lavorato bene e non lasci le nostre scuole in condizione di non poter pagare servizi necessari”.
“Con il nuovo organico ci sono problemi di compresenza” ha affermato Franca Gorrieri del Pd. “Non ci sono più ore né insegnanti disponibili per il recupero di alunni in difficoltà, per le attività nell’ora di religione cattolica, per l’insegnamento dell’italiano a stranieri, per laboratori, ecc. La conseguenza è la distribuzione degli alunni in altre classi. Il recupero per ragazzi in difficoltà viene completamente scaricato sulle famiglie”.
Per Adolfo Morandi del Pdl “l’odg così come formulato non è assolutamente condivisibile. Il sindaco ha fatto una proposta per fare un odg comune, ma non credo ci sia la volontà di modificare in modo radicale il documento, se ci fosse saremmo pronti a discuterne. Il ministro ha detto che cercherà di far rientrare i residui da incassare dei passati governi, ma ci vuole del tempo. La coperta è sempre corta”.
Luigi Alberto Pini del Pd ha sottolineato che “dobbiamo dare ai nostri ragazzi un messaggio culturale in cui sia chiaro che vale la pena di studiare per qualcosa. E con la riforma questo qualcosa cos’è? Il fatto che non c’è la carta per stampare o altro? Che il Governo non gli garantisce nemmeno le cose minime? Credo che per i nostri figli vogliamo una scuola almeno decente, non dico bellissima”.
William Garagnani del Pd ha affermato: “In questi anni assistiamo a un taglio sistematico dei docenti, siamo tornati al modello del docente unico, abbiamo reinventato il maestro tuttologo, eliminando quello esperto per aree disciplinari. La scuola, come la sanità non è di destra né di sinistra, ma la scelta se finanziarla oppure no lo è. Se alla fine di questa riforma saremo costretti a mandare i figli alla scuola privata saremo responsabili tutti”.
Paolo Trande del Pd ha commentato: “C’è assoluta trasparenza e consapevolezza del fatto che non è solo adesso che ci sono difficoltà nel trasferimento dei fondi. Ma il governo di centrosinistra copre solo 600 giorni degli ultimi anni in cui ha governato il centrodestra. I 19 milioni di euro che mancano rischiano di mettere in ginocchio le scuole modenesi, servono finanziamenti adeguati”.
Secondo Eugenia Rossi dell’Idv “la scuola vive in uno stato di abbandono, da parte di tutti i governi c’è stata superficialità. Il livello di conoscenze dei ragazzi italiani sta scendendo vertiginosamente rispetto agli altri paesi, mentre spendiamo tantissimo rispetto a loro. Se vogliamo essere onesti l’unica riforma seria della scuola è stata quella di Gentile nel ’24. Fu l’unico progetto di una riforma di tutta la scuola”.
“Il federalismo non c’è ancora” ha affermato Mauro Manfredini della Lega Nord. “Non viene ancora applicato, cercate un’altra scusa. L’importante è che siamo tutti coscienti della necessità del federalismo. Troviamoci 10 minuti e parliamone, noi sappiamo che il contributo ci sarà. Qui la nostra parte la dobbiamo fare tutti, i soldi vanno spesi meglio”.
“Quando verrà consegnata agli enti locali, tra due o tre anni la scuola sarà depauperata ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè. “Voglio vedere i sindaci della Lega Nord come faranno a gestirla. Questo odg parla di fatti: le scuole hanno le pezze. Chiedo all’opposizione di fare uno sforzo, non di votare a favore dell’odg, ma di cercare di mettersi in sintonia con le persone che lavorano nelle scuole e che stanno vivendo una realtà diversa da quella che la minoranza descrive”.
 

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