08/04/2009

SCHEDA/ MODENA TUTELA 16 BOTTEGHE E 2 MERCATI STORICI

Quando commercio e gastronomia preservano le tradizioni e l'identità della città

 

Una targa che sancisce la tutela delle tradizioni e l’interesse storico e culturale di locali e arredi: sono 16 gli imprenditori modenesi e 2 i rappresentanti dei consorzi Mercato Albinelli e Mercato del lunedì che hanno ricevuto il riconoscimento di “Bottega storica dell’Emilia-Romagna” o “Mercato storico dell’Emilia-Romagna” dalle mani del sindaco Giorgio Pighi e dell’assessore alle Politiche economiche Stefano Prampolini. Ecco l’elenco dei locali premiati.

Premiata Salumeria Giuseppe Giusti, Via Farini, 1605
La salumeria vanta quattrocento anni di storia e in base alla documentazione conservata presso la biblioteca estense di Modena sarebbe la più antica d’Europa, con clienti illustri come il duca Cesare d’Este e il compositore Gioacchino Rossini.

Cappelleria Lamberto Miselli, corso Duomo, 1890
L’attività di confezione e vendita di cappelli è presente in Corso Duomo dai primi del 900, come tuttora testimoniano alcuni arredi, i vetri serigrafati, gli specchi interni e attrezzi d’epoca come la macchina allargacappelli, i misuratori in legno e la macchina conformatrice.

Pasticceria San Biagio, via Emilia centro, 1900
Pane, dolciumi, torte, pasta fresca, vini, liquori e prodotti tipici modenesi sono in vendita dal primo Novecento in questa bottega che ha mantenuto l’atmosfera di un tempo con arredo in legno e marmo rosa e scaffalature alle pareti.

Bar Tabaccheria Malagoli, via Carteria, 1901
Il bar tabaccheria di via Carteria, da 75 anni gestito dalla famiglia Malagoli, è un punto di ritrovo per molti modenesi, che trascorrono il pomeriggio giocando a “scopone”, “strappetto” o “tre sette”.

Drogheria Pedrazzi, via Albinelli, 1905
Arredo originale dei primi del Novecento, scansie e bancone in legno d’epoca, la drogheria propone spezie rare, dolciumi e liquori in un’atmosfera d’altri tempi.

Forno San Barnaba, via Ruggera, 1922
In questo forno storico di via Ruggera, nella zona Sant’Eufemia-Carteria, si produce e si vende pane e pasticceria fin dal dopoguerra.

Caffetteria Drogheria Giusti, via Farini, 1937
Bottega storica la cui attività presunta si fa risalire alla metà del Settecento e quella certificata all’anno 1937: risalgono ai primi del Novecento, secondo i dettami dello stile liberty, le vetrine esterne, le scaffalature in legno che rivestono due delle pareti e i banconi in legno chiaro d'abete.

Libreria Mezzacqui, via dei Servi, 1931
La più antica libreria antiquaria di Modena, aperta a fine Ottocento come rilegatoria e vendita di libri nuovi, usati, stampe antiche e dipinti, fungeva anche da salotto culturale frequentato da intellettuali. Ha avuto tra i propri clienti il senatore Spadolini, Vittorio Sgarbi e Pietro Barilla.

Salone di barbieri D’Elia e Girolamo, corso Canalgrande, 1938
Salone storico che taglia i capelli e fa la barba dal 1938, sulle cui poltrone si sono sedute illustri personalità come Enzo Ferrari.

Pellicceria Cavazzuti, via Cesare Battisti, 1948
Una delle più antiche pelliccerie di Modena, nata come conceria di pelli a fine Ottocento e oggi gestita dalla pronipote del fondatore.

Macelleria Ghioldi, via Trivellari, 1952
Il gestore Gianluca Zamboni è uno degli ultimi macellai rimasti in centro storico e poronone vitello olandese e piemontese, fiorentina, razza Chianina, Bianca Modenese, Frisona.

Libreria Muratori, via Emilia centro, 1958
Progettata dall'architetto Vecchi nel 1957, questa libreria ha costruito un rapporto di fiducia e di amicizia coi lettori, alcuni dei quali la frequentano da oltre 45 anni. Propone libri dei maggiori editori italiani, ma anche edizioni minori ed è molto frequentata da scrittori, che spesso lasciano al proprietario copie con dedica.

Bar Torrefazione La Messicana, via Farini, 1958
Un locale rivestito da sassi di colore scuro come i chicchi di caffè tostato, dove dal 1954 la famiglia Dallari attrae i clienti con l'aroma dei prodotti di torrefazione.

Ristorante Oreste, piazza Roma, 1959
Il locale, arredato a fine anni Cinquanta dal noto architetto dell’epoca Chiasserini con sedie di Giò Ponti, lampadari delle soffiere di Venini e argenterie Calderoni, è stato presente sulle cronache per la qualità della cucina e le frequentazioni di personaggi famosi.

Trattoria Ermes, via Ganaceto, 1964
L’oste Ermes e la moglie Bruna propongono cucina tradizionalmente modenese con un’accoglienza calda e dialettale. I clienti affezionati hanno dato vita nel social network Facebook al gruppo “amici di Ermes” che conta 518 iscritti.

Trattoria Aldina, via Albinelli, 1973
È la signora Aldina il cuore di questa trattoria aperta, come tradizione vuole, solo a mezzogiorno, con la sua proposta di piatti tipici del territorio e della tradizione modenese.

Mercato coperto, via Albinelli, 1931
Il mercato coperto, inaugurato il 28 ottobre 1931, ha una struttura leggera in stile liberty in cui i banchi sono disposti in file parallele e coperti da pensiline in ferro e ghisa sorrette da archi. Nacque per garantire migliori condizioni igieniche ai banchi alimentari, prima collocati in piazza Grande. Al centro, la fontana con statua di bronzo del Graziosi raffigurante una fanciulla portatrice di frutta serviva a fornire acqua per il lavaggio della frutta e degli ortaggi. Attualmente nel mercato si trovano un centinaio di stand, 22 magazzini, 14 celle frigorifere.

Mercato del lunedì, parco Novi Sad
Dopo aver animato Piazza Grande per secoli, a metà degli anni Cinquanta il mercato del lunedì viene trasferito nella zona dell'ex Piazza d'Armi, attuale parco Novi Sad. L'area ha una lunga tradizione di mercato e l’adiacente Foro Boario fu fatto costruire dal Duca di Modena nel 1834 per dare uno spazio decoroso al mercato del bestiame che vi si svolgeva ogni lunedì. Il mercato ospita quasi 400 operatori disposti nell’anello del parco e in piazzetta Molza.
 

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