17/03/2010

AL TEATRO CITTADELLA "SARTO PER SIGNORA"

Spettacoli alle 16 e alle 21. L'incasso sarà devoluto all'associazione Angela Serra

Domenica 21 marzo, alle ore 16, e in replica alle ore 21, al teatro Cittadella di Modena, l’Associazione filodrammatica Anfitrione, presenterà la commedia brillante - del commediografo francese Georges Feydeau. La traduzione e l'adattamento teatrale è stata curato da Andrea Ferrari L’evento è patrocinato dal Comune e Provincia di Modena.
Il ricavato dei due spettacoli, il biglietto costa 15 euro, sarà devoluto all’Associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro. La compagnia Anfitrione è formata da interpreti che fanno parte del laboratorio di Didattica teatrale, patrocinato dalla Circoscrizione 4 del Comune di Modena, in collaborazione con l’Associazione Nonsoloscuola, curato e diretto dall’attore Andrea Ferrari. Una realtà che, quest’anno, ha compiuto il suo ottavo anno di vita. Gli interpreti sono Luca Santacroce, Patrizia Spada, Andrea Ferrari, Ermanno Ferrigno, Maria Pia Cermelli,, Ilairia Sita, Luca Manganelli, Maria Grazia Ipocoana, Maddalena Bellentani e Saide Sala. Le luci sono curate da Filipo Corli, audio e fonica da Tiziano Avino. Direttore di scena Valerio Franchetta. I costumi sono del laboratorio Barbieri Costumi di Barbara Casalgrandi e la scenografia è del Bazar Cose Vecchie di Gabriella Monari.  La regia è di Andrea Ferrari.
Sarto per signora è del 1887 e sorprende scoprire che, Georges Feydeaud, la scrisse a soli 24 anni: ha rappresentato il suo esordio come drammaturgo. Il giovane Feydeau si impiegò come segretario di un teatro, dove ebbe modo di apprendere la scrittura teatrale e, pertanto, debuttare giovanissimo. In Sarto per signora c’è già tutto l’estro e lo stile di Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni, e che sfociò, poi, tragicamente, nella Grande Guerra. Al centro di molte opere di Feydeau c’è la coppia coniugale, in cui si consumano tradimenti, ipocrisie e malintesi. L’irresistibile comicità di Feydeau nasce dal dialogo serrato e dalle battute brevi e pungenti dei personaggi, ma anche dalle situazioni irreali che derivano da equivoci e malintesi.
Anche in Sarto per signora, il bugiardo Dott. Moulineaux prima si giustifica con delle scuse con la moglie Yvonne per aver passato la notte fuori casa, poi cerca di tradirla con Susanna, la moglie del generale Aubin: le dà appuntamento in un dismesso atelier sartoriale che gli è stato affidato da un amico, Bassinet, per le sue scappatelle e, a causa di una porta che non si chiude, i due amanti vengono scoperti. A Moulineaux non rimane altro che fingersi sarto con conseguente inizio di una serie di episodi paradossali che sono portati avanti fino alle estreme conseguenze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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