20/04/2010

IL BILANCIO CONSUNTIVO 2009 CHIUDE CON +12 MILA EURO

Crescono le spese per servizi sociali e istruzione coperte anche grazie a risorse regionali vincolate, a entrate da concessioni edilizie e a contributi della Fondazione

Il Comune di Modena ha chiuso il bilancio 2009 con un avanzo di 12 mila euro. A questo risultato si arriva mediante il trasferimento in entrate destinate ai servizi di 7,8 milioni di euro derivanti da proventi delle concessioni edilizie (normalmente destinati agli investimenti) e dall’incremento di entrate vincolate per i servizi sociali (2 milioni 600 mila euro). Questi i dati principali del bilancio consuntivo 2009 del Comune di Modena, presentato nella seduta di ieri, lunedì 19 aprile in Consiglio comunale dall’assessore al Bilancio Alvaro Colombo e approvato dall’Aula con voto favorevole del Pd e contrario di Lega nord, Pdl, Idv e Modena a 5 Stelle. Con la stessa votazione è stato approvato anche l’ordine del giorno della maggioranza presentato dalla consigliera del Pd Giuliana Urbelli, che invita a “ripensare la struttura dell’offerta dei servizi” e a “mantenere al centro del dibattito il tema dello sviluppo della città”.
La spesa per servizi nel 2009 cresce di 4 milioni 300 mila euro rispetto all’anno precedente (per un totale di 216 milioni di euro), in particolare nelle aree di intervento per contrastare gli effetti della crisi: servizi sociali (+1 milione 400 mila euro) e istruzione (+ 1 milione), che complessivamente assorbono il 52% della spesa corrente (welfare). Cresce anche la spesa per la sicurezza (+1 milione 100 mila euro).
Le entrate in conto capitale (destinate a coprire le spese di investimento) ammontano a 48 milioni di euro, cui corrispondono uguali spese: l’autofinanziamento vale per il 28%, l’indebitamento per l’8,8%, i trasferimenti per il 63%, con un ruolo centrale della Fondazione cassa di risparmio di Modena. Gli interventi principali hanno riguardato: il complesso san Paolo, edifici del settore istruzione, strutture protette, viabilità, museo Casa natale Enzo Ferrari.
Tengono le entrate tributarie: calano i trasferimenti statali (-4 milioni 200 mila euro), ma crescono quelli regionali (+440 mila euro) e dell’Ausl (+2 milioni 600 mila euro).
“Possiamo considerare il bilancio consuntivo con senso di responsabile soddisfazione perché si sono potuti realizzare i principali impegni che l’Amministrazione aveva in preventivo – ha affermato l’assessore Colombo presentando la delibera – ma non possiamo dimenticare che la quadratura del cerchio è stata resa possibile solo dall’acquisizione di risorse regionali vincolate, dal ricorso alle entrate da concessioni edilizie e grazie ai contributi della Fondazione”. La situazione di difficoltà “è anche la conseguenza di una progressiva riduzione dei trasferimenti dallo Stato” ha proseguito Colombo. “La crisi non è finita e se non ci sarà a livello centrale il prolungamento degli ammortizzatori sociali o la riapertura dei fondi sociali nazionali c’è il rischio di un reale aggravamento della situazione di emergenza e delle tensioni sociali”.
L’assessore ha poi sottolineato la necessità e l’urgenza di una riflessione sulla capacità/possibilità di spesa, “consapevoli che la scelta di difendere e sviluppare le politiche di welfare passa dalla capacità/necessità di riorientare e riqualificare la spesa per servizi, di consolidare le entrate straordinarie di altri enti (come la Fondazione), e di costruire su nuove basi l’equilibrio tra servizi e diritti dei cittadini da un lato e risorse e innovazione gestionale dall’altro”.
Per il futuro, Colombo propone alcune riflessioni. “Si registra un appesantimento e rallentamento delle modalità tradizionali di finanziamento degli investimenti, cioè capacità di autofinanziamento e alienazioni patrimoniali”, ha affermato. “Vista la crisi di tali fonti di finanziamento mi chiedo se sia sostenibile e opportuno un modello di sviluppo e di crescita della città legato a scelte politiche di espansione urbana. Sarà necessario ragionare su fonti alternative di finanziamento degli investimenti: l’indebitamento o le dismissioni azionarie che hanno una ricaduta negativa sulla parte corrente e sul patto di stabilità – ha concluso Colombo – andranno attentamente valutate”.
 

Azioni sul documento