11/05/2010

CAR SHARING, "IL COMUNE NON PUO' SOSTENERE LA SPESA"

L'assessore Daniele Sitta ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri Eugenia Rossi (Idv) e Stefano Barberini (Lega nord) sul servizio di noleggio delle auto

“Viste le difficoltà di bilancio del Comune di Modena abbiamo dovuto a malincuore interrompere l’attività di car sharing, il servizio di noleggio delle auto. Ritengo tuttora sia un progetto interessante, ma avrebbe richiesto un rilancio e attualmente non possiamo permetterci un tale impegno finanziario”. E’ la risposta dell’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Daniele Sitta alle interrogazioni, trasformate in interpellanze, sul car sharing, il servizio che ha chiuso a fine aprile, della consigliera dell’Idv Eugenia Rossi e del consigliere della Lega nord Stefano Barberini.
In particolare, Rossi chiedeva per quale motivo è stata decisa la soppressione del servizio e quali ricadute ciò avrà sull’ambiente, sulla mobilità e sui cittadini che hanno stipulato un contratto almeno annuale e che si trovano ora a dover cercare soluzioni alternative. Barberini chiedeva invece il costo complessivo del servizio e il numero delle persone lo hanno utilizzato.
Nell’aprile 2003 a Modena fu avviato il car sharing in forma sperimentale. In 7 anni si sono registrati oltre 18 mila utilizzi e sono stati percorsi circa 900 mila chilometri. “Si tratta di un progetto nazionale finanziato dal ministero dell’Ambiente con 20 milioni di euro”, ha spiegato l’assessore Sitta. “Di questi a Modena ne sono arrivato 546 mila in 10 anni. La nostra città ha assunto inoltre il compito di gestire a livello amministrativo le risorse e per questa attività ha guadagnato dai 25 ai 30 mila euro all’anno”. Nel 2007 il servizio è stato rilanciato, ma nel 2009 Atcm, azienda che lo gestiva, ha comunicato di non volersene più occupare. La ricerca di un altro privato interessato a subentrare nella gestione ha avuto esito negativo. “Nel 2009, per la prima volta, il Comune si è fatto carico del disavanzo del servizio per 58 mila euro”, ha aggiunto. “Ma con i 275 mila euro di incassi complessivi per la gestione amministrativa abbiamo abbondantemente coperto questo disavanzo e quello dei primi quattro mesi del 2010”. In conclusione l’assessore ha sottolineato che “Modena non ha mai speso un euro per il car sharing. Lo stesso direttore del servizio, che ha sede a Genova, non è mai stato a carico del Comune di Modena”.
Il consigliere della Lega nord Nicola Rossi ha chiesto la trasformazione in interpellanza: “Il fatto che questi soldi non siano stati spesi dal Comune ci crea rassicurazione, ma se provengono da Roma si tratta comunque di denaro dei cittadini. A Modena l’iniziativa non è stata gestita correttamente”. Il consigliere Barberini (Lega nord) ha rincarato: “Si esige che i soldi vengano amministrati in modo da non arrivare a chiudere il servizio. Con i 120-130 mila euro investiti ogni anno nel car sharing facevamo stare bene 5 famiglie di persone totalmente disoccupate o 10 di monoreddito”. Dell’idea che si tratti comunque di “denaro pubblico uscito dalle tasche dei cittadini” anche il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi, per il quale “l’esperienza, sin dall’inizio, è apparsa negativa dal punto di vista economico”. Secondo Eugenia Rossi “quando si tratta di soldi pubblici dobbiamo avere la stessa accuratezza nel gestirli e in questo caso non è accaduto. Sospendendo il servizio veniamo meno all’obiettivo di incentivare l’uso di mezzi elettrici in un momento in cui c’è bisogno di una mobilità e di un ambiente nuovo: si poteva tagliare una consulenza e portare avanti il car sharing”.
Federico Ricci di Sinistra per Modena ha espresso rammarico per “la perdita culturale dovuta all’interruzione, in tempi così rapidi, di una iniziativa come quella del noleggio di auto, in cui Modena era la capofila”. Per Maurizio Dori “se non ci fossero stati costi aggiuntivi sul bilancio dell’Amministrazione l’esperienza sarebbe proseguita. La scelta dolorosa di interrompere il servizio è comunque una scelta giusta per la città”.
 

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