10/05/2010

URBANISTICA, IL CONSIGLIO DICE NO ALL'ISTRUTTORIA

Respinta la richiesta di un passaggio pubblico sulla variante al Piano operativo e al Regolamento urbanistico avanzata da Modena 5 stelle, Pdl, Lega nord e Idv

Sulla variante al Poc (Piano operativo comunale) Rue (Regolamento urbanistico edilizio) non verrà fatta alcuna istruttoria pubblica. E’ quanto ha deciso oggi, lunedì 10 maggio, il Consiglio comunale, che ha respinto la richiesta presentata da Modena 5 stelle, Pdl, Lega nord e Idv con voto favorevole dei gruppi proponenti e contrario di Pd e Sinistra per Modena.
A presentare la delibera per conto del sindaco Giorgio Pighi, assente per impegni istituzionali all’estero, l’assessore comunale alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta, che ha sottolineato come la richiesta abbia ottenuto parere negativo da parte del direttore generale e del dirigente responsabile. “La richiesta è stata ritenuta inammissibile per diversi motivi”, ha affermato. “Arriva dopo un anno che il provvedimento è stato adottato e la fase istruttoria si è già ampiamente conclusa. Inoltre, la normativa urbanistica è regolata da disposizioni speciali che prevedono già un procedimento partecipativo aperto a tutti i cittadini”.
Sitta ha spiegato che dopo l’adozione da parte del Consiglio la delibera e i relativi elaborati vengono depositati per 60 giorni e vengono resi pubblici secondo un iter preciso. “In questo periodo è possibile presentare e formulare osservazioni – ha proseguito – e in questo caso i termini sono stati tenuti aperti ben oltre il limite: sono infatti state recepite le osservazioni di tutto il 2009”. L’assessore ha, inoltre, ricordato che sono stati organizzati quattro incontri sul Villaggio artigiano “che hanno visto una scarsa partecipazione da parte di chi ha fatto richiesta di istruttoria”.
Per Sitta c’è poi una ragione “politica” per respingere la delibera: “Questa variante non contiene normative di carattere generale a differenza delle due precedenti. Non si capisce su cosa dovrebbe essere attivata l’istruttoria pubblica, che può essere presentata su elementi generali o di particolare importanza”. L’assessore ha precisato che “è bene non confondere l’istruttoria pubblica con la partecipazione, si tratta infatti di un incontro di presentazione, non di un percorso di costruzione insieme dei progetti come quello delle ex Fonderie e ora quello dell’ex Amcm”.
Sitta ha, infine, sottolineato che “chiedere ora l’istruttoria significa voler rifare da capo tutto o dilazionare i tempi. Siamo già in enorme ritardo, non possiamo fare aspettare ancora cittadini e imprese”.
Ad aprire il dibattito Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 stelle, che ha precisato: “L’istruttoria pubblica è prevista dagli istituti di partecipazione, quindi è partecipazione. Non penso, inoltre, che uno o due mesi in più prima dell’approvazione definitiva cambino qualcosa”. Adolfo Morandi, capogruppo Pdl, ha sottolineato come “nella conferenza dei capigruppo il sindaco si era dichiarato disponibile all’istruttoria pubblica. Nonostante ci sia già stato un iter sulla variante c’è una parte della città che ritiene si possa e si debba ancora discutere e fare modifiche”. Michele Barcaiuolo, Pdl, ha espresso perplessità per il procedere “a colpi di variante invece di presentare un piano omogeneo per lo sviluppo della città. L’Amministrazione non può riempirsi la bocca con la parola partecipazione e poi fare tutt’altro”, ha affermato. La consigliera dell’Idv Eugenia Rossi si è detta contraria alla trattazione di varianti di singoli cittadini assieme al Poc: “In questo modo, noi che vogliamo il Peep siamo costretti ad accettare tutto il resto, ma questa volta non ci stiamo; costruire in quella zona comporta un grande rischio per tutta la città”. Sandro Bellei, Lega nord, ha aggiunto: “Quando Sitta dice che metà della città aspetta la variante Poc Rue vorrei ricordargli che l’altra metà ha invece qualcosa da dire, soprattutto per quanto riguarda la questione di via Cannizzaro”.
Paolo Trande, capogruppo Pd, ha ricordato che la fase istruttoria “è terminata da tempo. Posso capire il consigliere Ballestrazzi che non c’era nella precedente consigliatura e quindi non poteva attivare l’istruttoria pubblica, ma comprendo meno i consiglieri che erano già in Consiglio”. Per Michele Andreana, Pd, “il tema non è se crediamo o meno nello strumento della partecipazione, ma se su un argomento come l’urbanistica possiamo introdurre un percorso come quello proposto. Altra cosa è confrontarsi con i cittadini, fondamentale per rappresentare i nostri elettori”. In dichiarazione di voto è intervenuto anche Federico Ricci, Sinistra per Modena: “Tante sono le forme della partecipazione nel processo democratico, non ce ne sono di migliori o peggiori. Chi invoca l’istruttoria pubblica quando ormai il percorso decisionale si è già concluso chiede però un percorso non corretto”.
 

Azioni sul documento