04/06/2010

OGGI ALLA CECCHERELLI E' SUONATA L'ULTIMA CAMPANELLA

Ha chiuso i battenti la scuola elementare di via Sgarzeria, che in alcune classi ospitava 9 bambini stranieri su 10. Querzè: "L'integrazione si fa in aule miste"

Ha chiuso oggi i battenti la scuola elementare Ceccherelli di via Sgarzeria, nel centro storico di Modena, e dal prossimo anno scolastico i bambini di quarta e quinta, in tutto 36, saranno trasferiti alla scuola Cittadella.
La chiusura è stata decisa alcuni anni fa dal Comune, che dal 2007 ha interrotto le iscrizioni al primo anno per ridurre gradualmente il numero degli alunni. I motivi: troppi bambini stranieri - in alcune classi 9 su 10 - un progressivo allontanamento delle famiglie modenesi e l’impossibilità di favorire processi di vera integrazione.
“Noi pensiamo a classi miste per nazionalità e cultura, per capacità e censo, a classi dove le differenze tra bambini si traducono in creatività ed opportunità per tutti, a classi dove l’eccellenza sa coniugarsi con l’equità e dove tutti possano imparare da tutti”, spiega l’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzè, che questa mattina si è recata alla Ceccherelli per salutare i bambini nel loro ultimo giorno di scuola.
“Ho chiesto loro dove avrebbero trascorso le vacanze. Mi hanno risposto: dai nonni nelle Filippine, in Albania, in Moldavia, in Ucraina. Ho avuto la visione di un mondo aperto, di una migrazione che cerca qui opportunità di lavoro, ma che sa mantenere le radici e i legami col Paese d’origine”, racconta Querzè. “I bambini della Ceccherelli hanno i capelli crespi e l’accento modenese: hanno famiglie attente che lavorano e pagano le tasse e hanno frequentato una scuola capace di costruire conoscenze e quindi vantaggi per tutti, italiani o stranieri che siano, perché è meglio che chi vive in Italia sia competente e colto, piuttosto che non lo sia, a prescindere dal Paese d’origine dei genitori”.
Questo risultato, a giudizio dell’assessore all’Istruzione, “è merito soprattutto degli insegnanti, che hanno lavorato in condizioni a volte molto difficili, ma che caparbiamente hanno creduto che fosse possibile costruire competenze e insegnare l’italiano a tutti. La loro passione e la loro professionalità – conclude Querzè -adesso saranno messe a disposizione di molti altri bambini che frequenteranno le classi miste delle scuole modenesi”.

 

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