16/07/2010

STATI GENERALI, A RACCOLTA 80 ASSOCIAZIONI CITTADINE

Cultura, ambiente e partecipazione tra i temi dell'incontro con il sindaco Pighi




Quasi 80 persone in rappresentanza di altrettante associazioni attive in città hanno partecipato mercoledì 14 luglio all’incontro con il sindaco Giorgio Pighi per il progetto degli stati generali “Effetto Modena”. Welfare, lavoro e sviluppo, urbanistica e capitale sociale sono le quattro linee guida del percorso di consultazione che fino all’estate 2011 coinvolgerà la cittadinanza “per rinnovare l’identità della nostra città e progettare le trasformazioni dei prossimi 20 anni”, come ha spiegato il sindaco nella presentazione.
Tra i presenti, Laura Piretti dell’Unione donne italiane, che ha espresso “perplessità” sulle modalità di convocazione dei partecipanti, affermando che “sarebbe stata necessaria più attenzione alla specificità di genere” e auspicando “una rappresentanza paritaria di uomini e donne in tutti gli organismi che si occuperanno degli stati generali”. Maurizio Davolio dell’Auser ha chiesto “che accanto ai momenti con i grandi pensatori vengano organizzate occasioni di confronto in cui tutti i cittadini sono alla pari, per valorizzare le diverse esperienze di cui ciascuno è portatore”. Per Massimo Bergonzini del Forum terzo settore “è necessario riformare l’approccio universalista nei servizi sociali, stabilendo bene le priorità in modo che chi ha bisogno non rimanga escluso”. Antonio Mazzarella dell’associazione Mutilati e invalidi civili ha ricordato “la presenza di barriere architettoniche in città e le crescenti difficoltà nel collocamento lavorativo dei disabili”, deprecando inoltre “la mancanza di un sistema di traduzione dell’incontro per consentire la partecipazione dei sordomuti”.
Mauro Bompani della Gioventù musicale ha richiamato l’importanza della cultura “come tema trasversale ai quattro proposti per gli stati generali e come ‘lievito’ per far crescere l’identità della città”. Secondo Francesca Pellegrini del centro di Attività psicosomatiche, “il percorso è importante per saldare lo scollamento tra cittadini e istituzioni e ogni associazione potrebbe contribuire facendosi portavoce dei desideri e delle idee provenienti dalle realtà in cui opera”. Paola Aime dell’associazione Parkinson ha espresso la speranza di superare con gli stati generali “i limiti di altri momenti di partecipazione. Le associazioni di volontariato – ha detto – sono un grande patrimonio della nostra città, ma spesso mancano collaborazione e coordinamento”.
Emilio Salemme della Consulta ambiente ha chiesto se “il dibattito potrà produrre risultati ed essere inserito nel Piano territoriale regionale, ad esempio per quanto riguarda i parchi regionali dei fiumi Secchia e Panaro”. Per Giovanni Losavio di Italia nostra “gli stati generali vorrebbero rispondere a un deficit di democrazia che c’è ormai a tutti i livelli. Sarebbe importante – ha detto – che si potessero mettere in discussione anche alcune delle decisioni già prese senza far partecipare i cittadini”. Greta Barbolini di Arci ha parlato di “società che fatica a coltivare rapporti e relazioni”, ricordando però “la ricchezza derivante dalla presenza di tante associazioni sul territorio” e il ruolo che può svolgere la cultura per creare “un circolo virtuoso che valorizzi le energie della nostra città”. Barbolini ha chiesto infine chiarimenti sul modo in cui si svilupperà la seconda fase del percorso degli stati generali.
Il sindaco ha replicato ad alcune delle sollecitazioni emerse nel dibattito: “A tutti i soggetti della città attiva chiediamo di aiutarci nella riflessione su come riformare il nostro stato sociale. Non sottovalutiamo le tematiche di genere – ha detto – ma abbiamo preferito una consultazione collettiva data la presenza di così tante e importanti associazioni sul nostro territorio. L’obiettivo di questi primi incontri – ha concluso – è presentare la griglia di riferimento per l’analisi dei problemi, mentre nei prossimi mesi potremo passare alle proposte concrete”.
 

Azioni sul documento