13/12/2011

COME VIVONO E IN COSA CREDONO I GIOVANI MODENESI

Giovedì 15 dicembre alla Tenda di viale Molza i risultati di una ricerca dell'assessorato alle Politiche giovanili del Comune. Oltre 400 i ragazzi intervistati

Giovedì 15 dicembre alle 9 alla Tenda di viale Molza saranno illustrati i risultati della ricerca del Comune “Giovani a Modena”. Durante la mattinata, coordinata dall’assessore comunale alle Politiche giovanili Fabio Poggi, il responsabile dell’Ufficio ricerche del Comune, Vittorio Martinelli, presenterà l’indagine. Ad aprire il dibattito saranno gli interventi di Claudio Baraldi, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e di Riccardo Grassi dell’Istituto Iard di Milano. Inoltre, sarà proiettato il video realizzato dagli operatori di Infobus con le testimonianze di otto gruppi giovanili.
La ricerca, voluta dall’assessorato alle Politiche giovanili e curata dall’Ufficio ricerche in collaborazione con il Centro studi e documentazione dell’assessorato, descrive l’universo giovanile fra i 15 ai 24 anni. La rilevazione è stata effettuata nel primo semestre dell’anno intervistando, attraverso la compilazione di questionari on-line, 445 ragazzi rappresentativi della popolazione modenese.
Credono nella famiglia e nell’amicizia, ma in cima alla lista delle cose importanti mettono anche la democrazia e la pace. Si fidano di chi spende tempo ed energie nel volontariato sociale, degli scienziati, dei medici e la gran parte di loro conosce per esperienza diretta l’associazionismo sportivo, parrocchiale, studentesco o di altro tipo. Eppure, per parlare della propria generazione preferiscono usare termini come “indecisa”, “insoddisfatta”, “individualista” e “annoiata”.
E’ questa, in sintesi, la fotografia dei giovani modenesi scattata dall’indagine che ne indaga i valori di riferimento e i comportamenti individuali, l’atteggiamento nei confronti dell’immigrazione, la percezione di sé come generazione e il rapporto con la città. “I giovani rappresentano il capitale sociale della nostra società – afferma l’assessore alle Politiche giovanili Fabio Poggi - occorre creare i presupposti perché questo capitale possa veramente esprimersi, ma non possiamo ignorare che dalla ricerca emergono anche elementi d’incertezza e al primo posto delle preoccupazioni dei giovani è comparso anche a Modena, come nel resto d’Italia, il lavoro. Il tema deve essere al centro del dibattito politico e ai giovani bisogna offrire nuove opportunità e anche nuove esperienze formative”.
In particolare, dall’indagine emerge che solo il 6,3% degli interpellati non ha mai partecipato alle attività di associazioni o gruppi organizzati. Tutti gli altri frequentano abitualmente, o lo hanno fatto, associazioni sportive e in seconda istanza gruppi parrocchiali e studenteschi, associazioni di volontariato, culturali e ambientaliste. Eppure, oltre l\'80 per cento degli intervistati definisce la propria generazione indecisa e la maggior parte anche sognatrice, insoddisfatta, individualista, annoiata e presuntuosa. Se poi si chiede ai giovani di chi si fidano, il record dei consensi se lo aggiudicano i volontari in campo sociale e a seguire gli scienziati, i medici di famiglia, l\'Unione europea e l\'Onu, gli insegnanti, la Regione e il Comune. Dopo forze dell\'ordine, magistrati, vigili, sindacalisti, industriali, stampa e tv, banche, multinazionali, all\'ultimo posto compare il Governo centrale.
Complessivamente, danno alla loro vita voto "sette" e l\'unica insufficienza l\'assegnano a "Come si vive oggi in Italia". Di altro tipo il giudizio che danno della città. Il 75% degli intervistati è orgoglioso di vivere a Modena ("molto" il 19,3%, abbastanza il 55,5 e poco il 15,2), di cui apprezzano soprattutto i servizi sociali e sanitari, ma anche i negozi e la possibilità di comperare. Promosse pure la sicurezza, le iniziative culturali, la qualità dell\'ambiente, le strutture scolastiche e le occasioni di svago. A non arrivare alla piena sufficienza sono la mentalità dei modenesi, la solidarietà e la mobilità (viabilità, traffico e parcheggi).
A Modena i giovani ritengono di avere soprattutto buone opportunità culturali e formative, in seconda istanza buone possibilità di svago e distrazione e, al terzo posto, di partecipazione sociale. Ma arriva quasi al 57% la percentuale di quelli che ritengono non ci siano buone opportunità di occupazione e all\'Amministrazione comunale chiedono soprattutto iniziative in ambito occupazionale, per agevolare l\'ingresso nel mondo del lavoro.
Infine, per reperire e scambiare informazioni i giovani utilizzano soprattutto internet che serve ancor più per chattare con gli amici, ma anche organizzare momenti di svago e condividere stati d\'animo ed esperienze, scaricare foto, musica e video. La rete internet è per i giovani un mezzo di comunicazione e solo in ultima istanza serve a farsi nuovi amici. Quasi tutti gli intervistati hanno almeno un profilo su un social network.
 

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