05/05/2011

AL SAN PAOLO UN NUOVO POLO DEL CENTRO STORICO

Intervento di riqualificazione realizzato da Comune, Provincia e Fondazione

L’intervento di restauro del complesso San Paolo, situato tra le vie Caselle, Francesco Selmi e Camatta, restituirà ai modenesi un importante polo nel cuore della città. Al recupero del complesso, che si inserisce all’interno della riqualificazione del centro storico, si è arrivati grazie ad un accordo tra più enti: il Comune, la Provincia, l’Università degli Studi, il Patronato e la Fondazione cassa di risparmio di Modena che finanzia interamente l’intervento per 17 milioni di euro.
Il Comune di Modena, coinvolto nell’operazione con vari assessorati - i Lavori pubblici, il Patrimonio, la Cultura e l’Istruzione – dispone dagli anni ’80 di un’ampia parte del complesso, dove aveva collocato la scuola primaria Ceccarelli, il nido comunale san Paolo e la scuola d’infanzia statale Boschi, il centro per le famiglie e, prima del trasferimento negli immobili ristrutturati di piazzale Redecocca, gli uffici della Circoscrizione 1. Dopo il recupero, nel San Paolo saranno mantenuti uffici di sostegno alle famiglie e le funzioni educative con nido e scuola d’infanzia, ma nel complesso restaurato s’inseriranno anche attività nuove, come spazi di aggregazione, luoghi di sosta e di ristoro che amplieranno la frequentazione a tutte le ore del giorno. Inoltre, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che da qualche anno ha collocato la sede della Facoltà di Giurisprudenza nell’ex complesso conventuale san Geminiano, recentemente restaurato, ha individuato nel comparto San Paolo la naturale collocazione della grande biblioteca di facoltà. Mentre la Provincia di Modena, che già utilizza la ex chiesa di San Paolo per allestire mostre, ha colto l’occasione per ampliare i luoghi a propria disposizione.
La convenzione tra Comune, Università, Provincia e Fondazione stabilisce che il comparto, di proprietà dell’Azienda di servizi alle persone “Patronato Figli del popolo e Fondazione S. Paolo e S. Geminiano”, venga ristrutturato e acquisito in diritto di superficie per 60 anni dai tre enti che lo utilizzeranno, ciascuno nella porzione che gli spetta.
 

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