05/09/2011

"LE OLIMPIADI DELLA TERRA VALORIZZANO LA SCIENZA"

L'assessore Adriana Querzè ha risposto all'interrogazione di Enrico Artioli del Pd

“Le Ieso, la manifestazione olimpica di Scienze della Terra, alla sua quinta edizione, esce per la prima volta dal continente asiatico e approda dal 5 al 16 settembre a Modena. La città si è guadagnata questo onore grazie allo sforzo congiunto di Ministero e Università”. Lo ha affermato l’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzè rispondendo all’interrogazione presentata oggi in Consiglio comunale da Enrico Artioli del Pd. Il consigliere, sottolineando la rilevanza dell’evento, ha chiesto quali siano i soggetti coinvolti nell’organizzazione, i costi e quale il ruolo dell’Amministrazione comunale.
“I dati sui partecipanti all’iniziativa, quest’anno dedicata a ‘Il Rinascimento delle Scienze della Terra: scienza, ambiente e arte’, registrano un incremento di oltre un terzo rispetto all’edizione precedente e la partecipazione di 35 Paesi di tutti i continenti”, ha osservato l’assessore. “A Modena sono giunte quasi 300 persone fra studenti, tutor, accompagnatori e osservatori, ma i protagonisti assoluti saranno i 115 ragazzi dai 14 ai 18 anni delle scuole superiori che hanno superato le selezioni nazionali e dovranno cimentarsi in prove teoriche e pratiche. Le prove teoriche si svolgeranno alla facoltà di Ingegneria l’8 settembre, quelle pratiche il 9 settembre in giro per la città”, ha aggiunto Querzè.
Il programma della nove giorni italiana prevede, tra l’altro, visite a alla città di Modena, al Parco archeologico della terramara di Montale e alle Salse di Nirano, osservazioni astronomiche, video-conferenze in collegamento con il Giappone, incontri fra studenti. Le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione si svolgeranno, in stile olimpico, rispettivamente il 6 e il 13 settembre al Forum Monzani.
“Ministero, Università, Fondazione e numerosissimi sponsor privati sostengono economicamente la manifestazione, che ha un costo di circa 400 mila euro – ha spiegato Querzè - mentre Regione, Provincia e Comune hanno dato il patrocinio. Il Comune ha svolto un ruolo molto significativo per garantire il buon esito dell’evento attraverso il coordinamento e il supporto delle diverse attività”.
In particolare, l’assessore ha sottolineato la collaborazione dell’Istituto musicale Vecchi-Tonelli alla progettazione e alla realizzazione della parte musicale e coreografica delle cerimonie di apertura e chiusura e la disponibilità del civico Planetario per le prove di astronomia; in alcune aree della città sono stati inoltre allestiti gazebo per lo svolgimento delle prove geologiche e mineralogiche. Nell’organizzazione dell’evento sono stati coinvolti anche il laboratorio di educazione ambientale di Marzaglia e i volontari della protezione civile, che garantiranno la sicurezza e la vigilanza durante le prove pratiche e in occasione di appuntamenti conviviali.
“La valutazione della manifestazione – ha infine aggiunto l’assessore - è ovviamente molto positiva: l’attenzione all’insegnamento di discipline scientifiche che vede il nostro Paese e, più in generale, tutto l’Occidente in evidente difficoltà, trova uno spazio e una platea adeguati e si collega con la valorizzazione del merito individuale e di squadra. Le Ieso, inoltre, metteranno in vetrina la città e creeranno occasioni d’incontro fra giovani che sicuramente produrranno conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche”, ha concluso Querzè “augurando ogni successo alla squadra italiana”.
Il consigliere Artioli, ringraziando l’assessore per la risposta, ha nuovamente rimarcato l’importanza della cultura scientifica e ha invitato i cittadini modenesi a partecipare all’apertura dei giochi. “Sia per Università che per le scuole, l’occasione è strategica per far diventare la nostra città un polo d’attrazione per i cervelli”, ha detto Artioli. “Inoltre, questa è l’occasione per far conoscere il nostro territorio. Sarebbe bello che Modena diventasse un polo di riferimento regionale per la formazione tecnico-scientifica; nonostante le scarse risorse, l’auspicio è che si riesca a trovare il modo per mettere in rete l’esistente, dal Planetario al museo della Bilancia fino ai Dipartimenti e ai musei dell’Università”, ha concluso.
 

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