16/10/2012

“WELFARE A RISCHIO CON L’AUMENTO DELL’IVA SUI SERVIZI”

L’assessore Maletti lancia l’allarme sugli effetti del provvedimento del Governo che prevede un incremento dal 4 al 10% sulle attività socio-assistenziali delle cooperative

“L’aumento dell’Iva dal 4 al 10 per cento sui servizi socio-assistenziali resi da cooperative prospettato dal disegno di legge di Stabilità 2013 del Governo Monti, se sarà presentato e approvato così com’è, infliggerà un duro colpo alle famiglie modenesi, in particolare quelle più svantaggiate economicamente, e al Comune di Modena, per il quale il prossimo anno si delinea un aumento di spesa di circa 2 milioni di euro”.

Lo afferma l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti, sulle misure definite dal Governo che ora passeranno al vaglio delle Camere. “Un intervento di questo genere – prosegue – rischia di far collassare il sistema dei servizi modenese, un welfare mix che vede nelle cooperative sociali un valido partner per rispondere alla domanda di servizi dei cittadini, soprattutto in un momento come questo in cui la crisi economica ha messo in grande difficoltà i bilanci comunali e minato quelli familiari. Sul nostro territorio provinciale, da sempre per tradizione attento al bisogno di servizi socio-assistenziali – ha ricordato Maletti – il provvedimento si va ad aggiungere a una situazione resa ulteriormente difficoltosa a causa degli eventi sismici dello scorso maggio”.

L’aumento dell’Iva definito dal Governo oltre ai servizi per anziani e disabili non autosufficienti, riguarderà anche quelli educativo-assistenziali, culturali e ricreativi rivolti a bambini e adolescenti, i servizi di accoglienza agli stranieri, gli interventi a favore di persone con sofferenze psichiatriche e dipendenze, e tanti altri servizi e attività a favore dei cittadini modenesi.

“Non possiamo che esprimere l’auspicio – conclude quindi l’assessore – che nel corso dell’iter parlamentare vengano apportate modifiche al disegno di legge tali da consentire la salvaguardia dei servizi e del diritto al lavoro delle persone occupate nelle cooperative”.

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