30/10/2012

A MODENA STRADA O PARCO PER RICORDARE LE VITTIME DI UTOYA

Lo chiede all’unanimità il Consiglio con un odg di ferma condanna per la strage dei giovani laburisti e per ogni tipo di estremismo che alimenti odio etnico e razziale

Alle vittime innocenti dell'attentato di Utoya sarà intitolato un parco alberato o un altro luogo di Modena. Il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 29 ottobre ha invitato la Commissione toponomastica ad avviare l'iter. Lo ha fatto approvando all’unanimità (Modena futura si è avvalsa del non voto) l’ordine del giorno - presentato da Paolo Trande, Elisa Sala, Luigi Alberto Pini, Enrico Artioli del Pd e Federico Ricci di Sinistra per Modena - emendato nella premessa dai consiglieri Ricci e Trande e nel dispositivo da Michele Barcaiuolo del Pdl.

Con la mozione il Consiglio ha affermato “la più netta condanna degli atroci attentati perpetrati in Norvegia”, profondo cordoglio per le vittime e “la convinzione che l’odio etnico e razziale, propagato da organizzazioni dell’estremismo politico rappresenti una delle principali minacce alla vita e alla dignità delle persone e sia volto a minare le basi dei sistemi democratici e dello Stato di diritto”. Ha, in tal senso, espresso “la convinzione che occorra una piena assunzione di consapevolezza e di responsabilità, nell’Unione Europea e in tutti i Paesi europei, per la promozione della democrazia, dei diritti umani, dei principi della convivenza, della tolleranza e dell’integrazione. La mozione, ha infine invitato istituzioni nazionali ed europee “a intensificare la cooperazione internazionale, anche utilizzando pienamente gli strumenti di Europol, per il monitoraggio e la repressione dei gruppi e delle attività propagandistiche di gruppi xenofobi e fondamentalisti a sfondo religioso”.

Illustrando il primo emendamento, Ricci ha sottolineato come sottesa alla strage ci sia “la volontà di colpire uno dei migliori modelli di tolleranza e convivenza civile; la Norvegia è uno dei Paesi più progressisti e di maggiore successo in Europa”, ha osservato il consigliere evidenziando anche come, a un anno di distanza, il Tribunale norvegese abbia fatto giustizia comminando il massimo della pena al responsabile della strage.

Per il Pdl, Michele Barcaiuolo ha parlato di un “gesto premeditato da condannare in maniera ferma e trasversale”, ma ha anche aggiunto che la violenza va condannata in assoluto, senza entrare nel merito delle idee politiche sottese, per non lasciare spazio a eventuali strumentalizzazioni. Barcaiuolo si è detto anche d’accordo con la condanna delle dichiarazioni dell’onorevole Paolo Borghezio all’indomani della strage, ma non con la richiesta di dimissioni contenuta nella prima versione del dispositivo.

L’assessore Marcella Nordi è intervenuta per evidenziare l’entità della strage in cui sono state uccise 77 persone e ferite 240 e ha definito “gravi, per un uomo che rappresenta le Istituzioni, le esternazioni di Borghezio”. Dopo aver osservato che la giovane età delle vittime colpisce “il futuro del Paese”, ha invitato a porsi il problema di come riconoscere i segnali dell’intolleranza e dell’odio che può sfociare nella violenza.

Per il Pd, anche Luigi Alberto Pini ha ribadito l’eccezionale gravità dell’evento e ha messo in guardia dal rischio di qualunquismo generico che non porta a nulla. “Questi ragazzi sono stati ammazzati a uno a uno perché erano socialisti non per altro”, ha affermato, sottolineando che “la memoria è il cardine dell’identità e avere luoghi in cui riconoscere certi eventi della nostra storia è fondamentale per la formazione dell’identità”. Per William Garagnani “nessuno può ignorare che la  violenza di Utoya abbia attecchito su un humus ideologico che ancora serpeggia e attecchisce in Europa e ha radici nel nazifascismo”. Ricordando la condanna esemplare a cui è stato condannato l’assassino di Oslo, il consigliere ha aggiunto: “Da anni lottiamo perché in Italia si faccia luce su quasi 700 stragi nazifasciste occultate, poiché occorre fare chiarezza storica per sradicare la cultura a cui si ispira chi compie simili omicidi”. Per Garagnani si potrebbe dedicare un luogo a tutte le vittime del razzismo, dell’intolleranza religiosa e dell’intolleranza etnica, ricordando in una targa gli specifici eventi”.

In conclusione, il capogruppo Paolo Trande si è compiaciuto dell’evidente totale condanna del Consiglio nei riguardi dei fatti di Utoya e ha rimarcato l’importanza di trovare da parte del Consiglio un’espressione totalmente condivisa dell’ordine del giorno.

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