28/02/2012

PIGHI: "PATTO DI STABILITA’ OTTUSO, DANNEGGIA LE CITTA’"

Il sindaco di Modena parteciperà mercoledì 29 febbraio al Consiglio nazionale dell’Anci, in programma a Napoli: “Dobbiamo ottenere modifiche sostanziali”

“Per i Comuni italiani è giunto il momento di mettere in discussione un ottuso patto di stabilità e di chiedere al Governo di tener conto delle esigenze di tutto il Paese, che ha bisogno di conti in ordine e di ritrovata credibilità internazionale, ma anche di imprese che lavorano e di risposte concrete alle persone che hanno bisogno”.

Lo annuncia il sindaco di Modena Giorgio Pighi, che mercoledì 29 febbraio parteciperà a Napoli al Consiglio nazionale dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, impegnata a valutare l’ipotesi di sforare il patto di stabilità per poter pagare opere pubbliche, a partire da quelle necessarie alla prevenzione e alla protezione del territorio al fine di evitare rischi idrogeologici.

“Dobbiamo ottenere una modifica sostanziale del patto di stabilità e il Governo deve rispondere a due nostri quesiti”, precisa il sindaco di Modena. “Come si concilia la pesante manovra anticrisi con il vincolo imposto ai Comuni di non pagare i fornitori, le imprese che svolgono le manutenzioni, le aziende che realizzano le opere pubbliche? Come può un vincolo contabile impedire ai Comuni di realizzare la manutenzione delle scuole, delle strade, delle opere idrauliche, delle strutture per anziani, per non parlare della risposta a emergenze come la neve o a questioni di grande rilevanza come la sicurezza e l’ambiente? I Comuni – prosegue Pighi – sono rimasti i soli enti in grado di programmare investimenti e soprattutto di portarli a termine”.

Il patto ha raccolto i malumori di molti altri sindaci, infuriati per il rosso delle casse comunali e ora ulteriormente impoveriti dalle spese straordinarie dovute ai danni del maltempo. Per questo l'Anci spera che la nuova tassa sugli immobili (Imu) torni ai Comuni, al netto dei trasferimenti dovuti allo Stato, e  sta valutando l'ipotesi di far ricorso alla Corte costituzionale in merito alla Tesoreria unica.

“Un patto di stabilità costruito in questo modo – conclude Pighi - è il contrario di quanto sarebbe necessario ad un Paese moderno, dove anche i tagli e i sacrifici devono essere il frutto di scelte responsabili e non di atti unilaterali e non condivisi”.

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