10/07/2012

CONVENZIONE CON MATERNE FISM, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Il sistema scolastico misto piace all’Aula che si divide sulla riduzione dei contributi

“Orgoglio” per un sistema scolastico misto, o “plurimo” come preferiscono definirlo le opposizioni, che funziona e riesce a rispondere a tutti i bambini da 3 a 6 anni. A sottolinearlo sono stati pressoché tutti gli interventi sulla convenzione tra Comune di Modena e Federazione italiana scuole materne per il triennio 2012/2015 approvata in Consiglio comunale lunedì 9 luglio (favorevoli Pd, Pdl, Idv e Udc; astenuti Lega moderna, Mpa, lista civica Modena Beppe Grillo.it, Andrea Galli e Pier Luigi Taddei del Pdl). Critiche ai tagli ai contributi, pari a 185 mila euro, sono state espresse dalle opposizioni per le quali la riduzione si tradurrà in un aumento delle rette scolastiche.

Ad aprire il dibattito, per il Pd, è stata Ingrid Caporioni: “Laddove c’è un pubblico forte, di spessore e di qualità, anche il privato mostra la sua eccellenza, come dimostra il livello raggiunto da tutto il sistema scolastico misto modenese”. La consigliera si è espressa a favore del protocollo d’intesa e proprio in virtù della positiva passata esperienza ha auspicato che “la Fism continui ad investire sulla scuola”, anche in un questo difficile momento. Giulia Morini ha definito l’emendamento presentato dalle opposizioni “non ricevibile” innanzitutto per un motivo politico: “in una fase di contrattura generale delle spese del Comune anche i partner dell’Amministrazione non possono sottrarsi a questa logica. Inoltre, la riduzione di contribuzione si aggira introno al 2,5 - 3 per cento annuo”. Luigi Alberto Pini ha precisato che nel 2015 il contributo a sezione ritornerà a 16 mila euro evidenziando: “I tagli vanno al di là della volontà del Comune, ma quelli alle scuole comunali sono maggiori che per le altre. La manovra è bilanciata e cerca di mantenere il mix dell’offerta. Inoltre, il Comune si fa carico di insegnanti di sostegno e logopedisti delle scuole Fism”. Anche William Garagnani ha parlato della necessaria “rivisitazione del bilancio comunale in ogni settore, finalizzata al mantenimento dei servizi e al riequilibrio dei tagli. La rivisitazione di ogni singola spesa – ha detto - non è stata evidentemente indolore”. E per Giancarlo Campioli “non si tratta di ragionare su 185 mila euro, perché la riduzione va vista nell’ambito della razionalizzazione di tutti i capitoli di spesa”. Gian Domenico Glorioso ha rimarcato come la riduzione incida per pochi euro al mese e ha posto il tema del sistema tariffario delle Fism che non funziona a fasce di reddito, chiedendo al Comune la disponibilità a un supporto in termini di consulenza.

Per il Pdl, Michele Barcaiuolo, illustrando l’emendamento, ha evidenziato l’eccellenza del Centro unico di iscrizione e l’alta percentuale di bambini che frequentano le scuole Fism costando all’Amministrazione molto meno dei bimbi delle scuole comunali. Ma ha posto l’accento sulla differenza tra le rette, chiedendo “di evitare almeno di causare un aumento della forbice riducendo i contributi”. Per Davide Torrini dell’Udc “a mancare non è la copertura economica, ma quella politica, considerato che con una delibera di Giunta sono stati recentemente trovati 200 mila euro per dimezzare le rette di giugno”. Torrini, che ha detto di condividere la relazione dell’assessore e la convenzione, ha sottolineato come l’emendamento sia stato pensato dal punto di vista dei genitori: per non fare una politica che costringa a pagare di più chi già paga di più”. Per Eugenia Rossi dell’Idv “si sta parlando di una cifra irrisoria spalmata sui tre anni e del diritto di tutti ad avere un servizio scolastico adeguato”. Successivamente, riferendosi al parere tecnico sull’emendamento, la consigliera ha ribadito “che si tratta di un atto politico che grava sulla possibilità del Consiglio di dare indirizzi”. Secondo il capogruppo di Lega moderna Nicola Rossi “o si ragiona su un emendamento che parifichi le situazioni oppure non ha alcun significato, perché se si vuole parlare di parità, bisogna che ci sia veramente una parità economica”. Per Gian Carlo Pellacani del Pdl “la riduzione dei contributi alle scuole Fism è dovuta anche all’incapacità del Comune di risparmiare in modo più consistente a monte, innanzitutto con la fondazione Cresciamo”. Sergio Celloni di Mpa ha dichiarato che, pur a favore della delibera, si sarebbe astenuto dal voto “per la preconcetta e ottusa idea della maggioranza di non accettare il dialogo”. Sandra Poppi di lista civica Modena Beppe Grillo.it ha detto di “prendere atto del parere tecnico circa la mancanza di copertura economica dell’emendamento e di astenersi dal voto su entrambi gli atti”.

Il sindaco Giorgio Pighi ha rimarcato come “Modena dia alle scuole private il contributo in assoluto maggiore rispetto alle altre città capoluogo, ma occorre mantenere un equilibrio che rispetti e valorizzi tutti, per evitare qualsiasi elemento che possa incrinare un conquistato sistema di concordia sociale”. L’assessore Adriana Querzè ha infine ricordato che nei tagli effettuati in tutti i servizi scolastici il Comune ha cercato di porsi dal punto di vista delle famiglie e ha affermato la disponibilità dell’Amministrazione ad aiutare la Fism a costituire un sistema tariffario di maggiore equità.

Azioni sul documento