18/09/2012

TERREMOTO / 2 – AGEVOLAZIONI E SGRAVI PER LA RICOSTRUZIONE

Ok del Consiglio comunale alla mozione firmata da Pd, Sinistra per Modena, Idv, Udc e Modena5stelle-beppegrillo.it. Hanno votato contro Pdl e Modena Futura

La rapida messa a disposizione dei fondi necessari alla ricostruzione attraverso l’emissione di bond di scopo, lo sblocco dei vincoli imposti dal Patto di stabilità, oltre a una serie di agevolazioni fiscali (dalla proroga degli adempimenti fiscali, contributivi, assicurativi alla sospensione delle rate di mutui e finanziamenti, dall’esenzione dell’Imu alla sospensione dei pagamenti delle utenze) e di misure per sostenere la ripresa e le imprese nelle aree colpite dal sisma.

Sono i provvedimenti richiesti al Governo dal Consiglio comunale di Modena, al pari dei Consigli di altre città emiliane, attraverso un ordine del giorno approvato lunedì 17 settembre durante la seduta dedicata agli interventi post-terremoto. La mozione “Sisma e azioni per una ricostruzione veloce, sicura e di qualità” è stata firmata e approvata con i voti di Pd, Sinistra per Modena, Idv, Udc e Modena5stelle-beppegrillo.it; hanno votato contro Pdl e Modena Futura.

Oltre alla lunga serie di provvedimenti richiesti al Governo centrale, la stessa mozione chiede anche alla Regione di continuare il lavoro impostato e impegna il Comune a tenere aggiornato il Consiglio sulla gestione della ricostruzione.

A favore della mozione sono intervenuti per il Pd: Elisa Sala che ha sottolineato l’importanza “di una corretta e chiara informazione ai cittadini, anche ai fini della prevenzione”; Ingrid Caporioni per esprimere “apprezzamento per la riapertura delle scuole e per come gli insegnanti hanno saputo gestire l’emergenza”; Salvatore Cotrino per chiedere “il pieno coinvolgimento, come fatto fino ad ora, del territorio locale nella ricostruzione, oltre a moduli abitativi all’interno dei paesi e il ripristino di impianti e servizi”; Luigi Alberto Pini che ha contrapposto il modello di ricostruzione dell’Aquila a quello tracciato nella mozione che vuole mantenere. le popolazioni vicino alle case e al posto di lavoro”. Stefano Rimini, come Eugenia Rossi dell’Idv, ha sottolineato gli aspetti della mozione tesi a scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. E la consigliera Rossi ha anche insistito “sul ruolo fondamentale dei sindaci nella ricostruzione”.

Federico Ricci di Sinistra per Modena ha posto l’attenzione sulla necessità “di alloggi da reperire anche fuori dalla zona del cratere” e sul crollo anche emotivo e psicologico causato dal terremoto nelle popolazioni colpite dal sisma.

Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a favore delle popolazioni colpite dal terremoto e ha preso le distanze da quella che ha definito “la celebrazione della Regione”.

Concludendo gli interventi a favore della mozione, il capogruppo del Pd Paolo Trande ha definito “efficace e ben fatto il lavoro fin qui svolto dalla Regione Emilia-Romagna nella gestione dell’emergenza e della prima fase della ricostruzione”, una gestione che ha contrapposto “al modello Bertolaso e centralista sperimentato all’Aquila” e sfociato nella realizzazione delle new town.

L’assessore all’Ambiente Simona Arletti ha colto l’occasione per ringraziare il gruppo comunale di volontari della protezione civile che ha svolto 1600 servizi nelle zone terremotate, oltre a formare i 350 volontari. Ha sottolineato l’importanza di “fare cultura nella prevenzione del rischio” ricordando i progetti “Geometri solidali”, che sarà esteso alle scuole superiori e “Che disastro” rivolto ai bimbi delle elementari.

Contrario all’ordine del giorno il Pdl. Per il capogruppo Adolfo Morandi “la mozione era sintetizzabile nella richiesta di minore tassazione e sgravi fiscali, ma in realtà non chiede nulla e dà per scontato che la Regione abbia operato nel modo migliore. Noi invece  – ha aggiunto - vorremo che si sollecitasse il commissario Vasco Errani a trovare soluzione a uno dei problemi più gravi: il fatto che centinaia di famiglie vivono ancora in tenda, ma l’emendamento che avevamo presentato in tal senso non è stato accettato”. A parere di Michele Barcaiuolo “la gestione del terremoto ha avuto forti lacune nel recepimento della gravità di quanto stava accadendo, che non si sono registrate in alcun caso precedente. Il tipo di gestione Bertolaso – ha precisato - era abituato a dare risposte di dimensioni enormi in condizioni di emergenza, mentre in Emilia si sono persino rifiutati alcuni campi attrezzati, preferendo le tendopoli autogestite, sia da parte della direzione regionale della Protezione civile sia da parte dei sindaci, alcuni dei quali non erano assolutamente in grado di assolvere ai nuovi compiti che la diversa gestione della protezione civile ha dato loro”.

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