24/01/2013

ARTISTI DELLA BASSA MODENESE IN CONCERTO A “ROCKEMILIA”

Sabato 26 gennaio la cover band di Ligabue e i Giovani artisti per l’Emilia insieme a band e ragazzi della Circoscrizione 4. L’evento nell’ambito di “La città è nostra”

Sabato 26 gennaio alle 20.30 nella multisala della Parrocchia Gesù Redentore in via Leonardo da Vinci 270 si terrà RockEmilia, contest musicale dove si esibiranno giovani band della Circoscrizione 4 insieme a ragazzi provenienti dai paesi della provincia direttamente colpiti dal terremoto del maggio scorso. Saliranno sul palco gli Over, i Glam cocktail, i The Krazy Revolution, Benji & Fede e i grandi ospiti della serata, ovvero i Barracuda, cover band di Ligabue e i “Giovani artisti per l'Emilia”, band diventata famosa perché raccoglie molti giovani artisti della Bassa modenese e del territorio della Circoscrizione 4 autori della canzone “Dare di più”. La serata sarà anche l'occasione per fare il punto sulla situazione dei giovani che vivono nelle terre colpite dal terremoto.

L'evento si colloca all'interno di un progetto più ampio denominato “La città è nostra” e sostenuto dall'assessorato alle Politiche giovanili e dalla Circoscrizione 4, che mira a coinvolgere i giovani nella cura e nell'animazione della propria città. “Grazie alla partecipazione e all'impegno di consiglieri e volontari che collaborano con la circoscrizione – spiega Enrico Veronesi, presidente della Commissione giovani – una cinquantina di ragazzi sono stati coinvolti nella pulizia di ciclabili e marciapiedi dalle foglie; è stato intrapreso un dialogo con gli alunni delle scuole superiori chiedendo loro di dare un voto alla città di Modena e di fare proposte per renderla più vivibile e partecipata”.

“La riuscita delle iniziative – aggiunge il presidente della Circoscrizione 4 Alberto Cirelli -  dimostra che i ragazzi, se coinvolti e investiti di responsabilità, sanno dare risposte concrete in termine di partecipazione al bene comune. Non è vero che le nuove generazioni sono superficiali e lontane dalla vita sociale; i ragazzi sono anzi maturi e pronti a prendersi delle responsabilità, siamo noi che dobbiamo renderli partecipi”.

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