25/01/2013

MEDIAZIONE FAMILIARE, RINNOVATO IL PROTOCOLLO TRA COMUNI

Le Amministrazioni modenesi confermano tavolo di concertazione ed equipe tecnica per un’uniformità d’azione. Confronto aperto anche con Tribunale e Ordine degli avvocati

Condividere e gestire le linee di intervento in materia di mediazione familiare, cioè definire congiuntamente le modalità per far fronte a situazioni legate a separazioni e divorzi in presenza di figli, anche in relazione con la magistratura, l’Ordine degli avvocati e altri interlocutori coinvolti nelle dinamiche familiari. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa rinnovato questa mattina, venerdì 25 gennaio, nella sala di Giunta del Palazzo municipale da Comune di Modena, Unione delle terre d'argine, Unione terre di castelli, Unione comuni modenesi area nord e Comune di Formigine a nome dei Comuni del distretto ceramico.

Il protocollo, che avrà una durata di due anni, definisce l’attività del tavolo di concertazione che condivide e stabilisce i programmi d’intervento in materia di mediazione familiare, azioni che assumono così un carattere provinciale; presidia e assicura l’organizzazione e le risorse necessarie alle singole iniziative; realizza attività promozionali. Il tavolo, di cui fa parte un rappresentante per ogni ente e che è coordinato dal Comune di Modena, si riunirà almeno due volte l’anno e ogni volta che sarà ritenuto necessario. Una équipe tecnico-professionale, composta da operatori pubblici e da soggetti convenzionati, si incontrerà una volta al mese per il confronto e la condivisione metodologica degli interventi in relazione alla casistica, al fine di assicurare uniformità d’intervento e sviluppo professionale. Elaborerà inoltre proposte inerenti l’attività di mediazione da sottoporre al tavolo di concertazione. Il Centro per le Famiglie di Modena si occuperà del coordinamento e della segreteria amministrativa.

Ogni ente continuerà a mantenere comunque la propria autonomia rispetto a scelte o iniziative relative al proprio ambito territoriale, ma la partecipazione al tavolo di concertazione consentirà un raccordo tra i singoli Comuni. La partecipazione è eventualmente estesa anche ai soggetti con cui gli enti sono convenzionati per attività inerenti la mediazione.

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