18/10/2013

SALUTE MENTALE / 1 - APPROVATA ALL’UNANIMITÀ UNA MOZIONE

Il Consiglio comunale ha chiesto alla Giunta di tradurre nei propri documenti di indirizzo e programmazione i principi del Piano d’azione elaborato dall’Oms

Il Consiglio comunale ha chiesto alla Giunta di tradurre i principi fondamentali del Piano d’azione per la salute mentale mondiale elaborato dall’Organizzazione mondiale della sanità nei documenti di indirizzo e programmazione che l’Amministrazione comunale adotterà per garantire i diritti delle persone con fragilità e disagio psichico.

Lo ha fatto nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 17 ottobre, dedicata alla “Fragilità e salute mentale a Modena”, approvando all’unanimità l’ordine del giorno illustrato dalla presidente Caterina Liotti e firmato da Pd, Sel, Udc, Lega nord, Modenasaluteambiente.it, Etica e legalità, Modena futura e Movimento per cambiare insieme per Modena.

Il Consiglio ha infatti condiviso la definizione di salute mentale dell’Oms intesa come “uno stato di benessere nel quale il singolo è consapevole delle proprie capacità, sa affrontare le normali difficoltà della vita, lavorare in modo utile e produttivo ed è in grado di apportare un contributo alla propria comunità” e, nel documento, ha evidenziato che “nonostante la medicina e i servizi sociali abbiano compiuto grandi passi avanti nel settore, molte persone affette da disturbi mentali ancora non ricevono il tipo di trattamento, riabilitazione o aiuto alla partecipazione sociale necessari dal punto di vista etico e tecnico”. La salute mentale “è spesso esclusa dalla lista delle priorità in materia di politica della salute. Soprattutto in tempi di crisi e di difficoltà finanziarie – si legge ancora – anziché un potenziamento delle strutture assistenziali si assiste a un loro smantellamento o a un aumento dei costi dei servizi indispensabili e delle possibilità di trattamento. Proprio in tempi di crisi sono necessari investimenti a favore della partecipazione e della formazione, nonché dell’economia sociale – insiste la mozione – è proprio in simili congiunture che la Pubblica Amministrazione non può ritirarsi dal settore dei servizi sociosanitari”.

I principi fondamentali del Piano d’azione per la salute mentale mondiale ripresi nell’ordine del giorno vanno dal rispetto dei diritti umani, secondo la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, all’accesso universalistico ai servizi sanitari dedicati, secondo il principio dell’equità, senza limiti per età, genere, posizione sociale, razza e orientamento sessuale. Gli interventi devono essere fondati sulle evidenze scientifiche e sulle best practice; politiche, piani e servizi per la salute mentale devono inoltre tenere conto dei bisogni sanitari e sociali in tutte le fasi della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, e l’approccio deve essere multi-settoriale, in collaborazione tra politiche sanitarie, sociali, dell’istruzione, del lavoro, dell’abitare, della giustizia, e anche in relazione con il settore privato. Le persone con disturbi psichiatrici, inoltre, devono essere responsabilizzate e coinvolte direttamente nelle politiche di programmazione, organizzazione dei servizi, monitoraggio, ricerca e salute.

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