29/11/2013

IL CONSIGLIO RESPINGE L’ORDINE DEL GIORNO SUI RIFIUTI ZERO

A favore dell’istanza presentata da Sandra Poppi (Msa.it) hanno votato anche Fratelli d’Italia, Modena Futura e Sel; contrario il Pd (astenuta Giulia Morini)

Il Consiglio comunale di Modena non ha approvato l’ordine del giorno presentato da Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it per sostenere la Legge di iniziativa popolare Rifiuti zero. “La campagna per la raccolta delle firme – ha spiegato la consigliera – si è felicemente conclusa: 180 mila quelle ottenute ed è notizia di ieri, giovedì 28 novembre, che la legge è arrivata alla Commissione Ambiente della Camera”. Dell’odg, presentato a maggio, la consigliera ha quindi mantenuto la parte del dispositivo con la richiesta al Comune “di aderire alla strategia ‘rifiuti zero’ (ovvero ‘riciclo totale’) e di non accettare nessun tipo di combustione dei rifiuti come processo di smaltimento (incenerimento, pirolisi, gassificazione, pirogassificazione) né come processo di produzione di energia elettrica da rifiuti e da biomassa (combustione di frazione organica di rifiuti, di biomasse e di biogas)”.

A favore dell’istanza hanno votato anche Modena futura, Fratelli d’Italia e Sel; contrario il Pd con l’eccezione di Giulia Morini che si è astenuta.

La consigliera del Partito democratico ha aperto il dibattito: “Si tratta di un’importante iniziativa di legge che indica un nuovo orizzonte culturale per il nostro Paese, alcuni punti peccano però di radicalità, ma questo non è per me motivo di non riconoscere la bontà della proposta, per questo mi asterrò dal votare l’odg”. Morini ha anche precisato che “il Pd si è impegnato a farsi portavoce della proposta in Commissione Ambiente correggendo certi aspetti troppo radicali, per esempio viene dato troppo peso al ruolo dell’Ente locale in una materia di competenza della Regione e gli obiettivi vanno rivisti in ottica di maggiore gradualità”. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha sottolineato che nonostante “l’importanza di muoversi verso l’obiettivo ‘rifiuti zero’, oggi quella opzione non è praticabile per motivi culturali, sociali, economici e normativi. Quindi dobbiamo valutare le cose per quello che sono - ha precisato - e non si può chiedere al gruppo di maggioranza di aderire a una legge deficitaria o addirittura contraddittoria, anche se l’iniziativa di legge porterà probabilmente a produrre qualcosa di più avanzato rispetto a quanto non esista ora”. E Luigi Alberto Pini ha aggiunto: “È meglio puntare a rifiuti zero innalzando la bandiera della cosa giusta o grigiamente restare attaccati alla realtà che ci ha portato all’inceneritore perché l’alternativa era una discarica? Questo il dato di fatto reale, ma anziché affrontare il problema dei rifiuti reali possiamo sempre rifugiarci dietro al ‘rifiuti zero’, ha ribadito commentando anche l’incapacità di differenziare i bicchieri biodegradabili da parte di chi utilizza la macchina per il caffè collocata nei pressi della sala del Consiglio comunale. William Garagnani ha invitato a desistere dalla demagogia per condurre “uniti piccole battaglie volte a ridurre la produzione di rifiuti all’origine, sapendo che non esiste la bacchetta magica e consapevoli del ruolo del packaging. Si deve lottare – ha precisato - per ottenere leggi che prevedano un reale ed economico riciclaggio dei contenitori: utilizzando il vetro, per esempio, completamente riutilizzabile e anche con un notevole risparmio energetico”.

Il capogruppo di Sel Federico Ricci ha invece osservato: “La proposta di legge presenta delle contraddizioni, ma fatte tutte le valutazioni del caso e assumendosi la responsabilità di un voto che può prestarsi a critiche, scegliamo di appoggiare un’iniziativa di questo tipo affinché ci si possa avvicinare a un orizzonte a rifiuti zero”.

E per Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo si è espresso “a favore dell’ordine del giorno ma considerandolo tendente al futuro, che fissa cioè un obiettivo non raggiungibile in un giorno, né senza tener conto che anche dietro al packaging ci sono posti di lavoro. L’obiettivo nel medio lungo termine – ha affermato - è arrivare a nessuna discarica e nessun inceneritore, ma senza che questo possa rappresentare per qualcuno un alibi a dire: ovunque ma non qui”.

In conclusione di dibattito Sandra Poppi ha sottolineato che “La legge di iniziativa popolare non è sostenuta da alcun partito, bensì da tante associazioni di cittadini e il sostegno è quindi trasversale agli schieramenti. La denominazione ‘rifiuti zero’ significa tendiamo allo zero. È da dieci anni che dico queste cose – ha chiosato - non si tratta di cambiare dall’oggi al domani, ma di porsi veramente l’obiettivo” Infine, la consigliera ha fatto notare come anche nella provincia di Modena la produzione dei rifiuti sia in calo, “dalle 454 mila tonnellate prodotte nel 2011 alle 441 mila del 2012, come si evince dai dati diffusi dalla Provincia”.

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