19/04/2013

APPROVAZIONE DEL RENDICONTO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Giudizi negativi da Udc, Pdl, Etica e Legalità, ma per il Pd il bilancio salva i servizi riducendo la spesa. Assessore Boschini: “Nel 2013 Imu e Irpef non aumenteranno”

“Quando si chiede di ridurre la spesa pubblica bisogna sempre ricordare che il Comune parte da un calo importante dei trasferimenti statali che per altro nel 2013 andranno verso l’azzeramento. Nonostante questo, l’Amministrazione procederà anche per il bilancio previsionale di quest’anno a tagliare i costi, mentre non aumenteranno Imu e addizionale Irpef”.

È in sintesi quanto ha affermato il vicesindaco e assessore alle Politiche finanziarie Giuseppe Boschini durante la discussione sul rendiconto della gestione del Comune di Modena per l’esercizio 2012 approvato giovedì 18 aprile dal Consiglio comunale con il voto favorevole del Pd, l’astensione di Sel e il voto contrario di Pdl, Modena futura, Mpa, Udc ed Etica e legalità.

 “Fortemente negativo” è il giudizio dell’Udc sul bilancio consuntivo; unico dato positivo l’armonizzazione del rendiconto. “Non si è messo mano alla spesa e ai servizi in modo profondo, serio e strutturale – afferma il capogruppo dell’Udc Davide Torrini - si è invece agito sulle entrate, su cui aveva già fatto leva il Governo, aumentando la pressione su famiglie e imprese. Chiedo che su questo rendiconto si apra invece il dibattito sul bilancio di previsione del 2013: dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, non è ancora iniziato il confronto in alcuna sede e non ci è stato detto come ci si vuole muovere”.

Critico anche il Pdl. Per il capogruppo Adolfo Morandi “il rendiconto mette in luce tutte le criticità evidenziate in sede di approvazione del bilancio di previsione 2012. La spesa corrente è diminuita solo marginalmente, mentre le entrate, nonostante la riduzione dei trasferimenti statali, sono molto aumentate per la parte corrente con un avanzo di 11,5 milioni e, anche se si tiene conto dell’effetto armonizzazione, il saldo, vincolato a stime eccessivamente prudenziali, resta positivo. Si è persa l’occasione per incidere sulla spesa riorganizzando i servizi in modo radicale”. Per Olga Vecchi “È chiaro che l’Amministrazione sta agendo in modo autoreferenziale su più fronti: il governo della città procede a passo di gambero tra insuccessi, revisioni e fallimenti; la realtà è addirittura peggio delle previsioni”. E ha aggiunto: “Se gli 11,5 milioni di avanzo non sono realistici, in Commissione l’assessore aveva però parlato di 4 milioni, Questi almeno ci sono?”.

Per Eugenia Rossi di Etica e legalità “il Comune si è salvato grazie alle tasse che sono pesate sui cittadini: non è una gran cosa. Dobbiamo fare uno sforzo di cambiamento, razionalizzazione, verifiche per poter andare avanti in un quadro di spese mutato”, ha proseguito. “Per il prossimo bilancio chiedo una maggiore trasparenza e partecipazione, ma soprattutto una maggiore attenzione alle società partecipate, a partire da Hera, e all’individuazione di priorità nelle spese perché non si potranno sostenere tutte”.

Per il Pd, Giuliana Urbelli ha spiegato come “l’armonizzazione vada a vantaggio della confrontabilità del bilancio con quelli dei vicini enti locali”. Il vero elemento positivo per la consigliera è “non avere ceduto le azioni di Hera, che hanno incrementato il loro valore e potranno contribuire ai bilanci futuri. Positivo anche l’aver riportato gli oneri in conto capitale”. Ma il contesto in cui ci si muove è condizionato da “calo delle risorse, un Patto di stabilità che blocca gli investimenti e una riduzione di parte corrente di quasi 11 milioni, se non si guarda l’armonizzazione, dovuta all’ultimo taglio dei trasferimenti; inoltre, l’incremento della pressione fiscale ha fatto pagare ai modenesi 32 milioni di tasse in più”.

Salvatore Cotrino ha ricordato come “il bilancio 2012, anche in fase previsionale, si era subito caratterizzato per le difficoltà dovute alla riduzione dei trasferimenti, mancata attenuazione del Patto di stabilità e accertamento convenzionale sull’Imu, a cui sono aggiunti i costi per le emergenze terremoto e neve. Ma ci sono stati 3 milioni di tagli veri: 600 mila euro sulle consulenze, 300 mila sul lavoro interinale, 300 mila per l’esternalizzazione della struttura San Giovanni Bosco, 250 mila per lo spegnimento dell’illuminazione e, ancora, tagli ai centri estivi e all’attività di Galleria Civica e Teatro Storchi. Mentre il personale di ruolo dell’Amministrazione è passato da 1868 unità a 1802”. Per Gian Domenico Glorioso si tratta di un buon bilancio: “il Comune è tra le aziende che immettono sul mercato beni e servizi per i cittadini – ha affermato – e per fornirli ha bisogno di risorse e lo strumento per ottenerle non può che essere la leva fiscale, visto anche la riduzione dei trasferimenti statali: se calano le entrate diminuiscono anche i servizi prodotti”. Per questo il consigliere si è detto “non convinto che la spesa pubblica debba sempre essere demonizzata, non solo per l’impatto sui servizi prodotti, ma anche per l’economia”.

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