30/04/2013

ORTI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO SULLE AREE ORTIVE URBANE

Numerosi gli interventi in Aula nel merito degli spazi dedicati alla coltivazione

L’approvazione delle due mozioni sugli orti urbani avvenuta in Consiglio comunale lunedì 29 aprile è stata preceduta dall’intervento di numerosi consiglieri, a dimostrazione del comune riconoscimento del ruolo ricoperto da questi spazi.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha evidenziato disagi che gli sono stati segnalati per le modalità di gestione degli orti per anziani da alcuni incaricati e ha detto di condividere in larga misura l’impianto dell’ordine del giorno “ma bisogna fare attenzione visto che si vuole modificare un regolamento: capisco la situazione di difficoltà attuale dei giovani, ma gli anziani rimangono la categoria più debole e preferirei ci fosse una transitorietà su questa apertura”.

Per Eugenia Rossi di Etica e legalità “gli orti devono mantenere le caratteristiche che hanno avuto finora, cioè l’assegnazione agli anziani: per alcuni sono diventati ragioni di vita, non possiamo creare competizioni tra gli utenti. E’ indispensabile quindi sviluppare un progetto, magari da inserire nel Psc, che individui i luoghi da mettere a disposizione, e credo che le regole e la distribuzione degli appezzamenti debbano fare capo all’Amministrazione”.

Secondo Sergio Celloni di Mpa la definizione “anziani” per questi orti andrebbe eliminata: “Se anche anagraficamente è così non va evidenziato perché rappresenta un deterrente”, ha detto evidenziando la presenza di alcuni orti in stato di abbandono. Per il consigliere “a fianco di questo tipo di progetto, che ha determinate caratteristiche, ci può essere una realtà diversa dedicata all’aggregazione, magari dedicata alle famiglie”.

Adolfo Morandi del Pdl ha definito l’esperienza degli orti “utile e importante, ma non so se c’è la necessità di incrementarli”, ha aggiunto. “L’utilizzo di un orto a fini alimentari è però relativa, mi sembra fuori dal mondo pensare che un giovane possa sfamare una famiglia coltivando un orto. Preferisco che l’Amministrazione gli offra la possibilità di fare un corso di formazione per imparare un lavoro e ricollocarsi piuttosto che dirgli di andare a coltivare due patate per mangiare”.

Per il Pd, William Garagnani ha evidenziato come gli orti per anziani assolvano alla funzione di presidio del territorio: “Se al parco XXII Aprile ci fosse un appezzamento di orti sarebbe garantito un controllo costante che ridurrebbe il degrado”, ha affermato. “Credo che andrebbero previsti in tutti i parchi e in questa direzione è molto importante la proposta dell’ordine del giorno di individuare nuove aree”. Secondo Giuliana Urbelli, prima firmataria delle mozioni, “è un tema di opportunità e diritti per tutti: Perché non si può affidare temporaneamente una porzione di aree anche da riqualificare a una persona che abbia meno di 55 anni? Nessuno intende mettere in discussione l’esperienza degli orti per anziani gestita dall’Ancescao, si chiede solo di introdurre la possibilità di accedere agli orti anche a persone più giovani, e sarà la stessa associazione a valutare se aprirsi o meno”. Il capogruppo Paolo Trande ha chiarito che “nessuno ha mai pensato che l’apertura degli orti per anziani o l’individuazione di nuovi spazi fosse una sorta di ammortizzatore sociale. La nostra proposta non nasce sotto questa stella, ma vede in questi spazi, così come nelle polisportive e in altre realtà un’occasione per creare coesione sociale: siamo convinti che la funzione sociale sia prevalente rispetto a quella economica che è residuale”.

Federico Ricci di Sel ha chiesto di sospendere la discussione e il voto sulle mozioni “per avere il contributo degli altri assessori coinvolti, quello all’ambiente e quello all’urbanistica, che ritengo sia importante nell’interesse di tutti per completare il quadro conoscitivo, allo stato attuale di difficile comprensione. Si potrebbe così individuare un documento che delinei in modo organico la questione”. La proposta del consigliere è stata però respinta dai proponenti.

Nel dibattito è intervenuta anche Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative: “A Modena sono 1780 gli orti messi a disposizione degli anziani, attraverso l’associazione nazionale Ancescao, con la finalità di prevenire e rallentare l’invecchiamento e offrire momenti di socializzazione”, ha spiegato. “Rispetto agli anziani, la richiesta in vista della formulazione del nuovo regolamento è quella di alzare l’età da 55 a 60 anni per l’accesso a questa e ad altre attività, mentre ci è pervenuta la richiesta di alcune associazioni di assegnare appezzamenti di terra sulla basa del reddito, da individuare però in altri luoghi o in quelli per anziani che rimangono non assegnati”.

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