30/05/2013

BONVI PARKEN – OMAGGIO DI CASTELLI PER L’AUTORE MODENESE

Il fumettista “papà” di “Martin Mystére” sarà a Modena sabato 1 giugno. Nel parco anche la mostra “Bonvi, Cronache del dopobomba 40 anni dopo” con un testo di Eco

Sarà Alfredo Castelli, autore e critico del fumetto, a tratteggiare in modo personale un omaggio a Bonvi nel parco che Modena gli ha dedicato, sabato 1 giugno alle 20.45 in apertura della serata con Bruno Bozzetto. L’autore di “Martin Mystére, il detective dell’impossibile” e di storie per personaggi come Zagor, Ken Parker e Mister No, sarà il primo dei grandi del fumetto italiano chiamati, su idea di Guido De Maria, a tenere viva la memoria dell’autore modenese a ogni edizione delle kermesse annuali che si svolgono al Bonvi Parken, fra via Panni e viale Amendola.

Tra le tante iniziative raccolte sotto il titolo “Futuro non troppo” ospitate dal Bonvi Parken sabato 1 e domenica 2 giugno, una mostra sarà, inoltre, esplicitamente dedicata a un lavoro di Bonvi: le “Cronache del dopobomba”. A cura di Stefano Bulgarelli del Museo civico d'arte di Modena, l’esposizione intitolata “Bonvi, Cronache del dopobomba 40 anni dopo" è una selezione di tavole ingrandite per mostrare al meglio il suo caratteristico disegno, spesso ricchissimo di particolari. La mostra è introdotta da un testo-lettera scritto nel 1980 a Bonvi da Umberto Eco (di cui è noto il grande interesse verso il fumetto), riferito proprio alle “Cronache” dell’autore modenese. Realizzate nel 1973, le “Cronache del dopobomba” fanno riferimento nel titolo alle "Cronache del dopobomba" di Philip K. Dick, confermando l'interesse di Bonvi per la fantascienza, maturato a Modena fin dall'adolescenza, e ricambiato dall'amico Francesco Guccini con cui nel 1969 realizzò le "Storie dello spazio profondo". Le “Cronache” sono caratterizzate da un segno espressionistico e a tratti inquietante, in linea con la loro ambientazione post-atomica e i personaggi grotteschi (tra uomini e mutanti) che vivono in un mondo dalle atmosfere che ricordano il Samuel Becket di "Finale di partita". A causa dei temi crudi, come le situazioni rappresentate (un mondo dove uomini si scontrano per fedi politiche differenti ma anche per una scatoletta vuota), l'opera fu pubblicata non in Italia, ma in Francia nel 1974.

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