31/05/2013

GIOVANI / 4 - UN INFOBUS IN VIAGGIO TRA I GRUPPI INFORMALI

L’equipe del progetto gira in camper per conoscere, informare e ascoltare i ragazzi che si ritrovano spontaneamente. Di Modena piace soprattutto che è “a misura d’uomo”

Non solo in realtà strutturate e organizzate; ai giovani modenesi piace frequentarsi anche nei gruppi informali, quelli che si formano spontaneamente e allo stesso modo si sciolgono e spesso una modalità non esclude l’altra. È nei parchi, nelle piazze o sulle strade che si incontrano la maggior parte dei gruppi informali di adolescenti e giovani modenesi. È qui che nel tardo pomeriggio delle giornate estive, due volte alla settimana, va a cercarli il camper di “Infobus” per conoscere le realtà spontanee, raccoglierne le esigenze, sensibilizzare i giovani sui rischi derivanti dall'uso e abuso di alcol e sostanze psicoattive, informare su opportunità e servizi, sostenerli nella ricerca del lavoro.

Sono circa una quarantina i gruppi informali contattati ogni anno dall’equipe del progetto Infobus promosso dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena. Lo scorso anno, 24 di loro hanno accettato di rispondere all’intervista di “quelli del Comune”. “I giovani – spiega Eva Ferri, operatrice del progetto - tendono a valutare in modo positivo il fatto di essere raggiunti nel loro contesto aggregativo da operatori incaricati dal Comune di informarli sulle opportunità che la città mette loro a disposizione e intervistarli per sondarne l’opinione”. Dai colloqui emerge che all’origine del gruppo ci sono spesso scuola, sport o parrocchia; talvolta è addirittura il luogo di ritrovo a costituire il filo conduttore della compagnia. La maggior parte dei gruppi è stata contattata nei parchi cittadini, soprattutto al parco Amendola, uno dei luoghi di ritrovo storici, quello che rappresentano i Giardini ducali per il centro. La compagnia è di solito formata da 10-20 ragazzi con età tra i 15 e i 19 anni, in prevalenza maschi (90 %) anche se nel gruppo i rapporti tra ragazzi e ragazze sono buoni, “si decide insieme cosa fare” e spesso si formano coppie. In più di una compagnia su due sono presenti ragazzi stranieri, mentre stanno scomparendo i gruppi composti solo da stranieri.

Si trovano, dicono i ragazzi, innanzitutto per stare insieme e dialogare, fare sport, giocare a carte o a bigliardino, per fumare o bere e anche per non fare nulla, ma davanti alle domande degli operatori si mostrano informati su fatti d’attualità e preoccupati per recessione e disoccupazione. Vanno a ballare, anche se non tutti e meno di quanto non si pensi: “una o due volte al mese”.

Inoltre, quasi il 90% di loro frequenta le realtà strutturate del territorio, conosce e usa i servizi (nell’ordine Biblioteche comunali, la Tenda, Spazio giovani Ausl e Informagiovani ai primi posti) e nella metà dei gruppi contattati ci sono ragazzi che fanno volontariato o frequentano partiti politici. Di Modena piacciono soprattutto i parchi, il centro storico e il fatto che sia “a misura d’uomo”; ma dalla metà dei gruppi la città viene definita noiosa e, subito dopo, costosa. Tra le richieste all’Amministrazione, ai primi posti si piazzano “più sicurezza” e “migliori trasporti pubblici”. Infine, gli operatori di Infobus hanno affrontato con i gruppi informali anche il tema dei social network, e in particolare di Facebook. A questo riguardo impossibile non rilevare il massiccio avvento dello smartphone, ormai in possesso della maggioranza di adolescenti e giovani, che finisce anche per incidere sul piano delle relazioni sociali, perché consente di collegarsi e quindi di servirsi della rete virtuale anche mentre si frequentano gli amici.

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