18/06/2013

MARINO: “STADIO BRAGLIA DISPONIBILE PER IL CARPI CALCIO”

L’annuncio dell’assessore allo Sport durante un acceso dibattito consiliare sulla vicenda dell’impianto in cui giocherà la prossima stagione la squadra del Sassuolo

Gli interventi che saranno effettuati allo stadio Cabassi consentiranno al Carpi, appena promosso in B, di giocare nell’impianto di casa, ma nel frattempo se la società ne avrà bisogno, lo stadio Braglia di Modena sarà disponibile. Lo ha fatto sapere l’assessore allo Sport Antonino Marino in Consiglio comunale, lunedì 17 giugno, durante un lungo e acceso dibattito nato dall’ordine del giorno firmato da Luigia Santoro e Pierluigi Taddei (Pdl) e Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) sulla vicenda dello stadio in cui giocherà il Sassuolo Calcio la prossima stagione.

La mozione, che non è passata (favorevoli Pdl, Udc e Modena Futura; contrario il Pd) chiedeva alla Giunta “di mettere in atto ogni strategia volta a concludere l’accordo con Squinzi affinché lo stadio Braglia possa ospitare il Sassuolo”.

Nella stessa seduta, Andrea Galli del Pdl ha chiesto le dimissioni del sindaco Giorgio Pighi “dopo per aver perso l’ennesimo treno mal tentando di trattenere il Sassuolo Calcio a Modena”, all’indomani dell’ufficializzazione della scelta dell’impianto di Reggio Emilia da parte del patron della società, Giorgio Squinzi.

Per il sindaco la vicenda nasce da due anomalie: il Sassuolo Calcio senza uno stadio adatto a una squadra in A e lo stadio di Reggio Emilia all’asta fallimentare. “Per noi era positivo avere il Sassuolo a giocare a Modena ma mi resi conto già alcuni mesi fa – ha affermato il sindaco - che né il Modena FC, né il Comune né l’imprenditoria modenese avrebbero potuto mettere in campo risorse economiche sufficienti per rendere Modena un affare commerciale appetibile per Squinzi”.

Per Galli la risposta del sindaco riflette “quanto ha fatto l’Amministrazione per tenere a Modena il Sassuolo Calcio, cioè niente”. Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Barcaiuolo (Fra.Italia) per il quale “la presenza nella stessa provincia di due squadre in B e una in A conferma la cattiva gestione del Modena Calcio che ha portato a disperdere le risorse, anche a causa della mancanza di protagonismo dell’Amministrazione modenese che non ha la forza di alzare la voce per difendere gli interessi della città; ne sono un esempio le vicende di Modena Fiere e della stazione Mediopadana della Tav. Gian Carlo Pellacani dell’Udc si è chiesto quanto è pesata la presenza a Reggio della stazione Mediopadana sulla decisione di Squinzi e ha aggiunto: “Sono ormai troppe le delusioni da mandare giù per l’esagerata autoreferenzialità degli enti modenesi e la stessa debolezza è dimostrata nell’affrontare la crisi” Per Sergio Celloni di Mpa “l’Amministrazione non mette cuore nella gestione della città; al di là dei proclami, non sa andare incontro all’interesse degli imprenditori di fare squadra e quella dello stadio è un’altra partita persa”. E per Pdl, Luigia Santoro che ha anche illustrato l’odg, ha affermato che “l’Amministrazione avrebbe dovuto avanzare una proposta, almeno per salvare la faccia, mentre i politici di Reggio Emilia sono stati più lungimiranti”. Secondo Sandro Bellei “la responsabilità non è solo dell’Amministrazione che si è mossa tardi e male, ma tutta la città ha dormito. Se il Sassuolo è andato in A e il Carpi in B, è perché dietro le società ci sono realtà imprenditoriali con piani che a Modena non esistono”. Per Andrea Leoni “non si tratta solo di calcio, ma di un’opportunità persa: Modena era tra le migliori città d’Italia e non lo è più da tempo; i nostri amministratori non sono così bravi a portare le ragioni di Modena in Regione”.

Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha chiesto di dimostrare “attraverso dati e numeri la sensazione che il territorio abbia perso posizioni rispetto a Bologna, Parma, Reggio o Piacenza”. Francesco Rocco ha definito “una bugia” che l’Amministrazione non si sia impegnata per tenere il Sassuolo al Braglia e ha raccomandando alla Giunta di offrire, in caso di bisogno, al Carpi lo stesso trattamento già riservato al Sassuolo. Anche Giulio Guerzoni ha chiesto di discutere del futuro del Braglia e di una possibile convivenza con il Carpi, e ha ricordato “le motivazioni commerciali (850 mila euro) alla base della scelta del presidente di Confindustria Squinzi che ha un grande progetto imprenditoriale legato al calcio, che comporta probabilmente l’acquisto dello stadio”. Per Salvatore Cotrino “se si vuole fare marketing territoriale occorre cominciare a costruire sinergie tra le tre squadre che giocano in un’area di 20 chilometri, in modo da creare possibilità di sviluppo per tutto il territorio, magari con l’offerta di un pacchetto turistico”. Per l’assessore allo Sport Antonino Marino è “un risultato straordinario il fatto che la prossima stagione Sassuolo, Modena e Carpi giocheranno nelle alte divisioni e ci sono i presupposti per pensare a una sinergia tra le società per valorizzare il territorio e il valore dello sport. Nella vicenda del Sassuolo – ha concluso – a perdere non è stata l’Amministrazione modenese, ma l’idea romantica dello sport, che lega la squadra al territorio, mentre questa squadra del Sassuolo potrebbe chiamarsi Mapei e quello che era lo stadio Città del tricolore si chiamerà per due anni Arena Mapei”.

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