26/07/2013

ESTATE – IL “RATTO D’EUROPA” TRA MODENA E PARIGI CON DELFINI

Domenica 28 luglio alle 21 ai Giardini Ducali di Modena, la compagnia di Claudio Longhi con uno spettacolo sul viaggio di formazione dello scrittore nella “Ville Lumière” nel 1932

Mille e ventitré chilometri separano Modena e Parigi, e nel 1932 Antonio Delfini li percorre come se ogni passo fosse carico di attese. A quel viaggio di formazione dello scrittore modenese nella “Ville Lumière” è dedicato lo spettacolo che vede di nuovo riunita a Modena, al gran completo, la compagnia del “Ratto d’Europa, già protagonista con Ert di un percorso di teatro partecipato che ha coinvolto tutta la città. L’appuntamento con “Delfini d’Europa: quanto distano Modena e Parigi?”, ancora a cura del regista Claudio Longhi in collaborazione con Giacomo Pedini, è per domenica 28 luglio alle 21 ai Giardini Ducali di corso Canalgrande, nell’ambito dell’Estate modenese, a ingresso libero e gratuito.

Il “ragazzo terribile” Delfini – si legge nella scheda di presentazione dello spettacolo dei Giardini - abituato a scandalizzare i propri concittadini con gli scherzi più assurdi, ubriaco di chimere e immaginazioni antiborghesi, muove dalla provincia alla conquista della capitale del vecchio continente – là dove le avanguardie hanno da tempo cominciato a vagheggiare un mondo nuovo – con la speranza di trovare finalmente al di là delle Alpi una patria poetica alla propria inquieta fantasia. E così, perso tra gli avventurosi scorci della sfolgorante capitale di Francia, frequentando i locali alla moda popolati di figure deliranti, indugiando nelle bische profumate di rischio e grottesca virtù, tra musica e colori e spettacoli e artisti in Italia poco noti o pressoché sconosciuti, seguendo le orme dei grandi alfieri del sogno surrealista (Breton, Aragon ed Éluard), Delfini viene definendo il proprio caratteristico linguaggio letterario, vocato tanto alla “Grazia” quanto allo sberleffo contro ogni codice – etico o artistico – precostituito e impersonale.

Ricreando idealmente le atmosfere di questo viaggio di formazione delfiniano, la compagnia del “Ratto d’Europa” intende rendere omaggio a una delle voci più alte e singolari della nostra letteratura contemporanea, testimoniando ancora una volta di quanto siano fitte e tenaci le fila di cui è tramata la cultura europea. In margine al tuffo a Parigi dell’autore del “Fanalino della Battimonda” nasce un cangiante arazzo di suoni e parole e immagini che intreccia Delfini a Breton, Gerard de Nerval a Savinio, Edith Piaf ai vorticosi valzerini emiliani…

Scriveva Delfini, parlando della sua necessità di trovare risposte essenziali attraverso la trasferta parigina: “Se non mi andrà Parigi, cercherò un deserto; e se non troverò questo caschi il mondo se non faccio regolare domanda di andare al manicomio dove troverò qualche persona per bene”. I mille e ventitré chilometri, insomma, non furono che l’ultimo dei suoi problemi…, conclude la scheda di presentazione curata dal “Ratto”.

Della compagnia del “Ratto d’Europa” fanno parte: Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Simone Tangolo e Antonio Tintis. Lo spettacolo è a cura di Claudio Longhi in collaborazione con Giacomo Pedini.

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