18/07/2013

MERCATI AGRICOLI A KM ZERO /2 – LE REGOLE DA RISPETTARE

Nel regolamento presentato indicazioni su provenienza, trasparenza, prezzo e riciclo

Il regolamento per i mercati agricoli a km zero presentato al Consiglio comunale di Modena giovedì 18 luglio, indica le tipologie di aziende agricole ammesse, singole o associate, ma comunque registrate all’elenco imprese della Camera di commercio e con sede in regione, con ulteriore certificazione per i mercati biologici. Possono vendere, tra l’altro, frutta e verdura (in prevalenza di stagione e proveniente dalla regione o comuni confinanti), ma anche farine e prodotti da forno, latte e derivati e prodotti trasformati, come confetture e formaggi o miele e vini, così come uova, carni e fiori e piante. Tutto deve essere rispondente alle norme e in prevalenza a km zero, con precise informazioni al consumatore sulla provenienza e chiare indicazioni di prezzo che, nel caso di prodotti trasformati, ci si impegna a mantenere come quello praticato in azienda.

I mercatini, che possono esseri affidati a soggetti gestori o coordinatori incaricati anche di far osservare le regole, potranno ospitare, in accordo con le Circoscrizioni - che ne sono spesso copromotrici per il valore di animazione e servizio ai quartieri -, anche visite e attività didattiche di scuole ed eventi collaterali. L’ordine di preferenza per la formazione di graduatorie per eventuali posteggi da assegnare premierà con 3 punti le aziende della provincia di Modena, con 2 quelle con certificazioni biologiche e, infine, con 1 punto quelle che coltivano e producono prodotti tipici locali o protetti da marchi di tutela.

Nella valutazione per la selezione dei gestori, il Comune assegnerà un criterio di preferenzialità ai progetti di mercato che contribuiscono attivamente alla lotta allo spreco, ad esempio con accordi tra produttori e soggetti terzi come associazioni di volontariato, per consegnare a circuiti di recupero o riutilizzo quei prodotti che, al termine della giornata di mercato, sono considerati non più “vendibili” ma sono ancora commestibili e utilizzabili nel rispetto delle norme sanitarie.

Tra gli obblighi ci sono pure quello di adottare modalità tese a ridurre in peso e volume gli imballaggi utilizzando, anche nel rapporto con la clientela, materiale a basso impatto ambientale o riciclabile, e quello di mantenere in ordine e pulizia l'area del mercato, provvedendo alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Il regolamento prevede controlli, affidati alla Polizia municipale e con la collaborazione delle Circoscrizioni, delle associazioni e dei gestori per il rispetto delle regole, nonché un articolato di sanzioni economiche con possibilità anche di sospensioni o esclusioni.

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