15/10/2015

“I MALATI GRAVI CERTIFICATI SONO ESENTI DALLE VISITE FISCALI”

Lo ha detto l’assessora alla Sanità Urbelli in risposta a un’interrogazione del consigliere Trande sulla possibilità di adottare a Modena il “Protocollo di Chiara”

Già ora, a Modena, le persone affette da patologie gravi, tra cui quelle oncologiche in trattamento chemioterapico, per le quali sia stato presentato il certificato medico sono escluse dalle visite fiscali disposte dall’Inps. Lo ha spiegato in Consiglio comunale l’assessora alla Sanità e Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli, rispondendo, giovedì 15 ottobre, all’interrogazione proposta dal consigliere Paolo Trande (Pd) che chiedeva di fare il punto sulla possibile adozione, anche a Modena, del cosiddetto Protocollo di Chiara.

Il Protocollo, adottato dalle Province di Trento e Bolzano, nasce grazie all’azione civile di Chiara, una giovane donna di Trento ammalata di linfoma di Hodgkin che, alle prese con una chemioterapia debilitante si è rifiutata di aprire la porta di casa a un ispettore medico dell’Inps per la visita fiscale. Successivamente, dopo che la notizia ha raggiunto i giornali nazionali, l’Inps ha dichiarato di voler modificare i protocolli per i pazienti con malattie gravi certificate, mentre la sede trentina ha già disposto la cessazione delle visite per i malati gravi.

L’assessora ha annunciato che lo scorso 4 settembre il Consiglio dei ministri, nell’ambito dei decreti di attuazione del Jobs Act, ha introdotto anche per i dipendenti privati, equiparandoli quindi a quelli pubblici, l’esenzione dalle fasce di reperibilità oraria in caso di patologie gravi che richiedono terapie salvavita.

“L’Inps di Modena – ha proseguito l’assessora Urbelli – inoltre ha introdotto di recente una nuova funzionalità che esclude dalle visite fiscali quelle situazioni in cui la diagnosi evidenzi una condizione di gravità tale da sconsigliare o addirittura rendere controindicato il controllo domiciliare disposto d’ufficio. Ma per arrivare all’esclusione totale delle visite fiscali per le malattie gravi certificate rimane un problema pratico di procedure. A volte infatti accade che, per un malinteso senso della privacy o per non turbare il paziente con diagnosi nefaste, i certificati medici non valorizzino correttamente e adeguatamente il campo note di diagnosi, limitandosi a dichiarazioni generiche o addirittura assenti. Questo ovviamente limita l’efficacia dei controlli preliminari che l’Inps svolge sui certificati medici”.

A Modena, nei primi sei mesi del 2015 ne sono arrivati all’Inps 120.429 e sono state 2.617 le visite fiscali disposte.

Una soluzione pratica che potrebbe limitare le ipotesi di mancata esclusione, ha spiegato ancora l’assessora, “è inserire, oltre alla diagnosi, il codice nosologico della malattia, senza la descrizione, che consentirebbe ai medici dell’Inps di individuare immediatamente i casi nei quali è opportuno evitare la visita domiciliare”.

Nella replica Trande ha affermato che “l’ipotesi di inserire il codice nosologico mi sembra promettente anche se ho qualche timore sulle effettive possibilità di applicarla ma è già tanto che ci sia la volontà di affrontare il tema”.

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