22/10/2015

FARMACIE COMUNALI, VENDITA APERTA A PLURALITÀ DI SOGGETTI

“Non è possibile fare confronti tra la stima del Comune sul valore delle azioni e altre perizie”. Lo ha detto l’assessora Ferrari rispondendo a un’interrogazione del M5s

“I criteri di stima utilizzati per determinare il valore della quota di azioni delle Farmacie comunali messe in vendita sono stati illustrati in Commissione consiliare. Non eravamo al corrente, fino alla pubblicazione sulla stampa, dell’esistenza di una perizia che indicava una cifra nettamente inferiore, tuttora non ne siamo in possesso e non conosciamo i criteri che sono stati usati. Non è dunque possibile fare un confronto con la stima effettuata da noi”. Lo ha affermato l’assessora al Bilancio del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 22 ottobre, all’interrogazione proposta da Mario Bussetti per il Movimento 5 stelle. Il consigliere chiedeva conto della differenza tra le due stime (6 milioni 800 mila euro la base d’asta per la vendita e 4 milioni e mezzo il valore stimato dalla perizia) e “se la vendita sia stata veramente aperta a una pluralità di soggetti non determinati a priori”.

L’assessora Ferrari ha specificato la procedura scelta per la vendita, un’asta a evidenza pubblica, “è, per sua natura, quella che garantisce la massima partecipazione da parte di una pluralità di soggetti”. L’aggiudicazione provvisoria delle 2.186 azioni oggetto della vendita, pari al 17,48 per cento del capitale sociale di Farmacie comunali Spa, è avvenuta a favore di Finube Spa, che ha offerto un prezzo di 6 milioni 900 mila euro, con un rialzo di 102 mila 633 euro sulla base d’asta. La cessione delle azioni, prevista dal Comune in sede di Bilancio per finanziare una parte del Piano degli investimenti, porta la quota del Comune di Modena in Farmacie comunali al 33,4 per cento.

Chiedendo la trasformazione in interpellanza, Andrea Galli (FI) ha sostenuto che “con l’acquisto delle azioni, Finube, già proprietaria del 49 per cento di Farmacie comunali, ha azzerato il valore della quota di azioni rimaste in mano al Comune, diventate invendibili. Di fatto, è come se Finube avesse pagato per acquisire un premio di maggioranza. Tutti avevamo sottovalutato l’interesse che questa società poteva avere per le farmacie comunali, che comunali non sono più perché ne abbiamo dato la gestione in monopolio a un soggetto privato”:

Anche Marco Chincarini, di Per me Modena, ha affermato che “la quota rimasta al Comune non è più vendibile perché nessuno compra qualcosa su cui altri hanno già la maggioranza”, chiedendo “cosa il Comune ritiene di avere in mano ora con il 33 per cento che ancora possiede”. Per Domenico Campana “si può capire la ricerca di risorse ma questa è una ricerca, a volte affannosa, figlia della crisi che spinge a ridurre subdolamente i livelli di welfare e di educazione sanitaria di base. Non credo che ridurre una parte di welfare, la sanità, per finanziarne un’altra, la scuola, sia stata una mossa saggia”.

Paolo Trande, per il Pd, ha ribadito che “il senso dell’operazione è stato trasformare patrimonio in patrimonio, per affrontare alcune emergenze in particolare sul fronte scolastico. Come Comune dobbiamo fare attenzione che non vengano vanificate le ragioni alla base della nascita delle Farmacie comunali. Non credo che con il 33 per cento il comune avrà un ruolo ancillare. E penso che potremo giocare fino in fondo il nostro ruolo”. E Grazia Baracchi ha ricordato che “il Patto di stabilità che si protrae da anni non permette ai Comuni di utilizzare risorse che pure avrebbero per fare investimenti. Parte da qui la scelta che abbiamo fatto e ci permette di non arretrare dal punto di vista dell’istruzione pubblica”.

Nella replica, il consigliere Bussetti si è detto “consapevole che dal punto di vista tecnico e formale tutto è stato fatto correttamente. Anche dal punto di vista economico è successa una cosa perfetta, ma ho dubbi che la politica ne fosse ignara e che avere solo il 33 per cento delle azioni non pregiudichi in alcun modo la governance da parte del Comune”.

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