28/10/2015

MENSE SCOLASTICHE, IL COMUNE CHIARISCE L’EQUIVOCO

In nessun caso viene attivata la dimissione del bambino dal servizio. Sarà eliminata del sito Internet la dicitura sbagliata che ha tratto in inganno

E’ la legge che impone ai Comuni di procedere alle sanzioni amministrative e alla riscossione delle somme dovute in caso di mancato pagamento delle tariffe. Ma questa procedura, che scatta nei confronti dei “furbetti” che, pur essendo nelle condizioni economiche di poterlo fare, cercano di non pagare le rette, non ha niente a che vedere con la situazione di chi si trova in effettive difficoltà economiche e che quindi ha diritto di usufruire dell’esenzione o delle riduzioni previste.

Lo chiarisce il Comune di Modena in merito alla vicenda del servizio di mensa scolastica sollevato da Save the children.

Sul sito internet del settore Istruzione, però, compare effettivamente una dicitura fuorviante a proposito della "...conseguente dimissione del bambino dal servizio" a seguito dell'attivazione della procedura coatta prevista dalla legge per la riscossione delle somme dovute. Si tratta di un errore, un'espressione sbagliata e che è stata probabilmente mutuata negli anni scorsi da un altro contesto e che sarà eliminata dalla pagina perché non si tratta di una misura applicata a Modena.

Ciò che invece preme sottolineare è che nessun bambino viene escluso dal servizio di mensa scolastica per morosità delle famiglie. Spiace semmai che all’associazione Save the Children, con cui il settore Istruzione si è già messo in contatto chiarendo l’equivoco, siano invece sfuggite le altre pagine dello stesso portale in cui si spiegavano le riduzioni tariffarie di cui usufruiscono le famiglie in difficoltà economica, agevolazioni di cui a Modena godono, come precedentemente illustrato, parecchie centinaia di bambini, 600 alle scuole primarie.

 

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