29/10/2015

NOMINE IN FONDAZIONE / 2 – GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO

Hanno preso la parola i consiglieri Fantoni e Bortolotti del M5s, e Rocco di Fas. La replica di Galli (FI)

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione sulle nomine in Fondazione, Luca Fantoni (M5s) ha affermato che, con le candidature e le audizioni, “siamo riusciti a risvegliare l’impegno e l’interesse di 61 persone in città, dimostrando che a Modena c’è un capitale umano che ha solo voglia di essere attivato. Come movimento siamo stati soddisfatti delle audizioni e dispiaciuti che il sindaco non vi abbia partecipato, perdendo un’occasione di ascolto vero. È stata una prima volta e ci sono molti margini di miglioramento, a partire dall’indicazione preventiva dei criteri di scelta dei candidati”. Marco Bortolotti ha definito “insostenibili le lamentele da parte della maggioranza per gli orari delle audizioni” aggiungendo che l’interrogazione “ha un fondo di verità. E se va sottolineato la libertà che hanno le persone nominate di fare le scelte migliori per i cittadini modenesi, sono perplesso per il fatto che gli eletti non hanno un vincolo di mandato e quindi non capisco perché ci debba essere, per quanto ipotetico, per i nominati. Penso che sia stato un passo falso chiedere la firma della dichiarazione allegata al bando”.

Anche Francesco Rocco (Fas) ha apprezzato che si sia scoperta “una città piena di potenzialità”, affermando che “come maggioranza avevamo comunque già messo in moto un meccanismo di trasparenza, che per quanto mi riguarda va sempre sostenuta, anche se abbiamo apprezzato l’idea del M5s”.

Nella replica il consigliere Galli si è chiesto “come si fa a chiedere a un nominato una delega in bianco e contemporaneamente autorevolezza e indipendenza di giudizio. Nelle audizioni – ha proseguito – abbiamo sentito tante persone di valore, convinte di avere delle possibilità reali mentre invece facevano parte di un gioco truccato, nel quale si sapeva già chi avrebbe vinto. Anche in questo caso le nomine sono state fatte in base a logiche di fedeltà all’Amministrazione e di rappresentanza di correnti interne. Io avevo chiesto che fossero rappresentate anche le minoranze, non secondo logiche di spartizione ma per dare più voci alla città. Non sono stato ascoltato ed è stata realizzata questa esperienza molto negativa che sarebbe bene non si ripetesse”.

 

Azioni sul documento