29/10/2015

NOMINE IN FONDAZIONE, “TRASPARENZA E NESSUNA NULLITÀ”

Risposta in Consiglio comunale all’interrogazione di Andrea Galli (Forza Italia)

Nessuna nullità delle designazioni del Comune per il Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, come ha confermato lo stesso Consiglio uscente nominando all’unanimità il nuovo organismo sulla base delle designazioni. E il documento firmato dai nuovi consiglieri non rappresenta un atto di fedeltà “ma un atto di trasparenza sia da parte di chi nomina sia da parte dei candidati”.

Lo ha ribadito l’assessore Gabriele Giacobazzi, che ha letto la risposta del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, assente per impegni istituzionali, in Consiglio comunale oggi, giovedì 29 ottobre, all’interrogazione del capogruppo di Forza Italia Andrea Galli che poneva, appunto, la questione della nullità sia per la firma del documento, in contrasto per Galli con le norme e con lo Statuto della Fondazione che prevede come la designazione non comporti “rappresentanza degli enti e degli organismi dai quali proviene la designazione stessa”, sia per la mancanza in alcune nomine dei requisiti di “chiara ed indiscussa fama”, con un riferimento esplicito a “un professionista di 28 anni, nominato a quel che si legge unicamente per la vicinanza a un partito politico”.

L’assessore Giacobazzi ha ricordato che “il dottor Ernest Owusu Trevisi, 28 anni, avvocato in uno studio modenese, dove si occupa in particolare di Diritto commerciale e fallimentare, di cui è stato anche cultore della materia all’Università di Modena e Reggio Emilia dopo la laurea in Giurisprudenza, è stato proposto dal direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università, il professor Luigi Fòffani”. Precisato che nello Statuto della Fondazione la specifica della “chiara e indiscussa fama” del comma 3 dell'articolo 8 si riferisce alle cooptazioni di competenza del Consiglio e non direttamente alle designazioni, l’assessore ha sottolineato che “la designazione di Trevisi ha tenuto conto dell'autorevolezza del proponente e soprattutto ha voluto rappresentare il cambiamento da tempo in corso nella società modenese e promuovere personalità giovani e competenti. La maggior parte dei candidati – ha aggiunto Giacobazzi – era degna della designazione e la scelta ha comportato inevitabilmente la rinuncia ad altre personalità di rilievo, ma ciò non può in alcun modo sminuire i titoli, l'onorabilità e l'idoneità etica nonché il valore individuale delle persone designate e successivamente nominate dal Consiglio della Fondazione”.

Riprendendo la questione della presunta nullità, l’assessore ha affermato che “la risposta sostanziale e formale all’interrogazione è già stata fornita dal Consiglio di Indirizzo uscente della Fondazione nominando all’unanimità tutti i designati e attestando nel verbale che sono in possesso dei requisiti di professionalità, competenza e esperienza adeguati ai compiti da svolgere”.

Come aveva già spiegato il sindaco in Consiglio presentando i designati, Giacobazzi ha poi ribadito che “la dichiarazione allegata al bando non chiede di rappresentare il Comune e il sindaco in sede di Fondazione, ma l’intera comunità rappresentata dai firmatari del Patto per la crescita, e di esplicitare i propri orientamenti generali sullo sviluppo della città e sui rapporti con i cittadini e le altre istituzioni. Non si tratta di un atto di fedeltà, ma di un atto di trasparenza, peraltro non obbligatorio”.

E la trasparenza è da parte di chi nomina (“perché sia chiaro che non esiste alcun rapporto di tipo personale o di fiducia meramente personale fra il sindaco e i candidati designati, ma un rapporto che si regge su una convergenza di valutazioni e obiettivi di interesse generale”) e da parte di chi è nominato, in  coerenza con lo Statuto della Fondazione “e nel senso che tutti gli amministratori dovrebbero essere chiamati a motivare ai cittadini le loro scelte, spiegare i loro obiettivi e a rispondere della loro coerenza e dei loro risultati”.

Per Giacobazzi, quindi, tutto ciò “non lede in alcun modo l'autonomia dell'Ente e dei consiglieri, parte dei quali sono designati da altri soggetti della comunità modenese. Il sindaco non ha poteri di controllo o di richiamo e, soprattutto, non ha potere di revoca. Pertanto ciascun consigliere sarà assolutamente libero di esercitare il suo ruolo”.

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