22/10/2015

SÌ ALL’ELEZIONE DI TRE NUOVI CONSIGLIERI DI QUARTIERE

Il voto in Consiglio comunale. Sostituiscono altrettanti consiglieri dimissionari. Sono Franco Locane (Pd), Giuseppe Mulas (Pd) e Giuseppe Baraldi (Per me Modena)

Il Consiglio comunale di Modena ha eletto tre nuovi consiglieri di Quartiere: Franco Locane per il Pd al Quartiere 1, Giuseppe Mulas, per il Pd, e Giuseppe Baraldi, di Per me Modena, al Quartiere 3.

La delibera di nomina, presentata dall’assessora ai Quartieri e alla Partecipazione Ingrid Caporioni, è stata approvata dal Consiglio comunale con il voto favorevole di Pd, Fas, Per me Modena, Forza Italia, M5s. Astenuti Sel e Ncd.

I tre nuovi consiglieri subentrano a seguito delle dimissioni di Laura Pugnaghi (Per me Modena) e Benedetta Giliberti (Pd) dal Consiglio del Quartiere 3, e di Eva Pigliapoco (Pd) dal Quartiere 1.

Aprendo il dibattito, Marco Chincarini (Per me Modena), rimarcando il tempo passato dall’individuazione all’elezione del nuovo consigliere, ha affermato che “se crediamo nello strumento di partecipazione dei Quartieri, dobbiamo tutelarlo e prenderci la responsabilità di capire come portare avanti questo percorso”. Per Domenico Campana “già il fatto che i Quartieri siano pochi pone problemi di partecipazione e di presenza. In un contesto anche di migrazione, i quartieri come sede di discussione e della vita partecipativa diventano sempre più importanti e sta a noi valorizzarli”.

Carmelo De Lillo, per il Pd, ha riferito che “dai consiglieri di Quartiere si percepisce una sensazione di impotenza. Ma il loro ruolo, rispetto alla partecipazione, è fondamentale quando i temi in discussione impattano particolarmente sui bisogni dei cittadini. Il nostro compito è sostenerli in termini di ascolto, condivisione e supporto economico”. Per Fabio Poggi, “arrivati a metà percorso, potrebbe essere importante un momento intermedio di confronto, chiamando, presto, in Consiglio i presidenti per valutare insieme a loro l’esperienza, soprattutto a ridosso della discussione del bilancio”. Ripercorrendo l’iter che dall’abolizione, per legge, delle circoscrizioni ha portato alla nascita dei Quartieri, Paolo Trande ha sottolineato che la formula individuata provava a mantenere l’esperienza di partecipazione modenese “immaginando il sistema più rappresentativo possibile. Il progetto è sperimentale, e credo che le cose non siano andate male anche se c’è lo spazio per farle andare meglio”.

Anche Mario Bussetti (M5s) ha sottolineato le “voci di malcontento” chiedendo di riflettere “sulle funzioni dei Quartieri e sulle modalità di nomina dei consiglieri, forse più legati alla politica che al territorio”.

Motivando il suo voto di astensione Marco Cugusi (Sel) ha affermato che “c’è confusione sul ruolo dei Quartieri, che secondo me sono un pezzetto di una partecipazione più allargata”, concordando poi sulla necessità di avviare un dialogo diretto in Consiglio.

Nella replica l’assessora Caporioni, ribadendo che il fondamento dei Quartieri è la partecipazione, ha concordato con la proposta di invitare in Consiglio “non solo i presidenti ma anche i consiglieri, per avere con loro un confronto aperto e leale”.

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