17/12/2015

FUTURO PSC, “SARÀ FLESSIBILE E DIRETTAMENTE APPLICABILE”

L’assessora Vandelli ha risposto all’istanza di Galli (FI) sulle numerose varianti al Piano attuale: “Ha una visione dirigistica, va rivisto per rispondere alle nuove esigenze”

“C’è consapevolezza che la città ha bisogno di un nuovo strumento urbanistico, meno dirigistico, più flessibile e semplificato, per consentire l’immediata applicabilità. Per questo stiamo lavorando al nuovo Psc e in tre anni consegneremo a Modena uno strumento che non richiederà più tante varianti per rispondere alle esigenze della comunità”.

Così l’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 17 dicembre ha risposto all’interrogazione di Andrea Galli (FI), trasformata in interpellanza, sulle numerose varianti al Piano regolatore generale.

Il consigliere ha chiesto, in particolare, le motivazioni delle continue modifiche al Piano e se l’Amministrazione “intenda continuare su questa strada che, oltre ad essere sbagliata, ci pare piena di ‘buche’”. Galli ha espresso “sconcerto davanti alle ripetute modifiche degli ultimi anni, effettuate fuori da ogni programmazione, che non solo dimostrano pochezza di vedute e di visione d'insieme, ma causano numerose difficoltà agli Uffici comunali, ai tecnici, ai cittadini che in una ridda di norme che cambiano rischiano non solo di sbagliare ma di far lievitare tempi e costi. Il Gruppo consigliare di Forza Italia – ha aggiunto – è ben consapevole che una realtà moderna e dinamica, quale Modena vuole essere, stenta a essere legata a scadenze o prospettive rigide o programmazioni decennali, ma queste continue modifiche sono troppe”.

L’assessora ha precisato che “non è possibile accorpare le varianti, né eliminare il doppio passaggio in Consiglio comunale, con l’adozione e l’approvazione. L’attuale Piano – ha proseguito – ha una sua visione e filosofia molto puntuale: si tratta di un Piano dirigistico, rigido, con a disposizione strumenti che consentono di adeguarlo alle nuove esigenze, ma attraverso accordi di pianificazione e continue varianti. Come detto più volte, è una visione che va rivista perché non più attuale, e con l’ultimazione dell’ultima grossa variante è stato possibile liberare risorse umane da impiegare nello sviluppo del nuovo Psc. Di qui a quando il nuovo strumento sarà operativo verranno sospese le procedure di variante e questo potrà creare qualche difficoltà a molti soggetti, ma al termine del lavoro daremo alla città uno strumento flessibile e direttamente applicabile”.

Sul tema è intervenuto Marco Bortolotti del M5s che ha evidenziato come “l’accorpamento di diversi oggetti nella stessa variante non sarebbe stato nell’interesse comune. Dove ci sono state varianti con vari elementi, ciò non ha semplificato i lavori consiliari. La situazione – ha aggiunto – è così perché l’attuale strumento è inadeguato e deve essere modificato il prima possibile. Sollecito l’Amministrazione a farci periodicamente partecipi di questo percorso per capire qual è lo stato”.

Nella replica, il consigliere Galli ha sottolineato che “il motivo per cui si necessita di una variante dietro l’altra è che c’è un errore alla base, nell’attuale strumento che è volutamente il meno possibile soggetto a cambiamenti. Vorrei sollecitare l’Amministrazione a finire i ‘fondi magazzino’ che ci siamo trascinati in questo anno e mezzo – ha concluso – e a partire con un piede diverso”.

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