28/10/2016

RIQUALIFICAZIONE AREE PRODUTTIVE, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Prima del voto unanime gli interventi di Pd, M5s, Sel e Idea-Popolo e libertà

Il permesso di costruire in variante agli strumenti urbanistici per il “Progetto di riqualificazione aree produttive in via del Tirassegno e via Delle Suore”, funzionale alla costruzione di una nuova sede produttiva ampliata per la società Cpc, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 27 ottobre.

Aprendo il dibattito per il Movimento 5 stelle, Marco Bortolotti ha affermato che lo strumento operativo, parte della legge regionale 20, utilizzato per il progetto “è molto interessante e sarebbe utile approfondire quali altre opportunità potrebbe dare alla città, soprattutto in vista del nuovo Psc”. Apprezzando le varie componenti del progetto, come l’investimento sulla mobilità ciclabile, la densificazione dell’area che va in verticale senza utilizzare suolo e l’utilizzo di nuove tecnologie per abbattere i costi, il consigliere ha chiesto per il futuro di avere tutte le informazioni all’inizio del percorso “per capirne tutte le potenzialità”. E Luca Fantoni ha aggiunto che questo “è un modo di fare riqualificazione intelligente: riparte un tessuto economico industriale legato anche all’università e al territorio e questo non può portare che benefici. Un caso che fa scuola”. Anche Mario Bussetti ha sottolineato il “legame dell’intervento con il progetto industriale” e il fatto che “la valutazione per il permesso di costruire parta dal progetto”.

Per il Pd Simona Arletti ha evidenziato che l’impresa “assumerà giovani ingegneri, elemento di grande interesse per una città che punta a una formazione universitaria di alto livello”, mettendo inoltre in rilievo che per l’espansione, in verticale, non “si utilizza ulteriore suolo” e l’impegno per la realizzazione della pista ciclabile “che il quartiere attende da tempo”. Secondo Fabio Poggi, con una delibera importante sia per i contenuti che per la procedura, viene proposta una “grossa opportunità di sviluppo per l’azienda ma soprattutto per l’urbanistica della città, verso la quale l’azienda ha avuto un approccio da responsabilità sociale d’impresa”. Da sottolineare anche, per il consigliere, il fatto che l’azienda ha scelto di continuare a fare con una modalità nuova l’attività che svolge da quarant’anni restando nella sede in cui è nata. Per Antonio Carpentieri è particolarmente significativo che un’impresa manifatturiera storica nata a Modena si espanda mantenendo il legame con la città, “un segnale che è ancora possibile sulla permanenza e sull’aumento in città delle attività manifatturiere che da sempre caratterizzano Modena e non solo di attività legate ai servizi”.

In dichiarazione di voto Marco Cugusi ha definito “positivo in sé vedere un progetto che fa crescere l’occupazione, non consuma suolo ed è attento ai consumi energetici”. Mentre Luigia Santoro, di Idea-Popolo e libertà, ha apprezzato come “ricchezza per la città un’azienda che si espande, ad alta tecnologica e che investe con scelte innovative”.  

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