29/10/2016

SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME E CONDANNA ALLE EPURAZIONI IN TURCHIA

Il Consiglio approva un ordine del giorno che chiede alle istituzioni internazionali di farsi parte attiva contro le azioni di repressione dopo il presunto golpe

Il Consiglio comunale di Modena “esprime la più ferma condanna verso le epurazioni, le azioni violente, gli arresti compiuti in Turchia in spregio ai più basilari principi di uno stato di diritto; la propria solidarietà alle donne e agli uomini che sono stati privati del lavoro, arrestati, sottoposti a violenze e a violazioni dei propri diritti fondamentali; preoccupazione per l’annunciata reintroduzione in Turchia della pena di morte”.

Nella seduta di giovedì 27 ottobre ha infatti approvato all’unanimità un ordine del giorno di Forza Italia illustrato da Giuseppe Pellacani ed emendato su proposta dello stesso consigliere e di Grazia Baracchi e Federica Di Padova (Pd), che chiede che “le istituzioni internazionali si facciano parte attiva perché in Turchia cessino la repressione e le epurazioni e vengano ripristinate le regole proprie di uno stato di diritto, secondo cui qualsivoglia tipo di condanna può seguire solo ad un giusto processo che garantisca terzietà del giudicante ed effettivo esercizio del diritto di difesa”.

Presentando il documento, il consigliere Pellacani ha ricordato come in Turchia, nei mesi di luglio e agosto, siano state chiuse oltre mille scuole private, chiuse 15 università e sospesi centinaia di professori, chiusi 19 sindacati, cancellati centinaia tra enti benefici, fondazioni e istituzioni mediche, licenziati, sottoposti a purghe ed epurazioni o ridotti all’inattività oltre 85 mila dipendenti pubblici tra magistrati, poliziotti, prefetti, insegnanti e dipendenti ministeriali. “Gli avvenimenti che stanno sconvolgendo la Turchia – ha affermato – hanno assunto proporzioni tali da rendere secondario persino l’approfondimento della reale dinamica del presunto colpo di Stato”.

La capogruppo del Pd Grazia Baracchi ha espresso condivisione per lo spirito dell’ordine del giorno: “È un appello giusto da fare in questa sede istituzionale – ha affermato presentando l’emendamento – ma abbiamo chiesto di sostituire parte delle premesse con un riferimento alla ‘decisiva importanza della libertà d’insegnamento, di ricerca e diffusione della cultura come elemento essenziale per la democrazia’  e al ‘legame inscindibile tra democrazia e rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali’”.

Sempre per il Pd, Federica Di Padova ha evidenziato che “lo stato di salute della democrazia in Turchia era decisamente preoccupante ben prima del golpe, con il controllo totale degli organi di informazione da parte del presidente, l’arresto di oppositori politici e giornalisti, la ripresa della guerra con i curdi. Con il fallimento del golpe si è scongiurata la guerra civile – ha concluso – ma ci siamo rassegnati al fatto che la democrazia in Turchia era già morta”.

Domenico Campana di Per me Modena ha evidenziato che “la Turchia ha sospeso il principio di legalità e lo stato di diritto: non possiamo chiamarla democrazia. La mia adesione all’ordine del giorno è piena – ha aggiunto – ma dobbiamo tutti riflettere sul fatto che l’Italia e l’Unione Europea hanno relazioni strette con la Turchia: da un lato la condanniamo, dall’altro la sosteniamo per non far venire in Europa dei migranti”.

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