14/04/2016

ANTENNA VIA SCAGLIA, “RISPETTATE LE NORME NAZIONALI”

L’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni ha risposto, giovedì 14 aprile, a quattro interrogazioni di Pd, M5s e FI sull’iter di installazione della stazione radio base

“La stazione radio base di via Scaglia ovest, collocata nell’area della Polisportiva Invicta, è stata realizzata dal gestore solo dopo aver conseguito l’autorizzazione all’installazione e all’esercizio dell’impianto, a seguito del parere favorevole di Arpae e Ausl che hanno verificato il pieno rispetto dei limiti di esposizioni della popolazione ai campi elettrici. I valori di attenzione sono fissati dalla legge italiana, in modo cautelativo, a 6 volt/metro all’interno di edifici dove si sosta per oltre quattro ore, come scuole e abitazioni”. Lo ha spiegato in Consiglio comunale oggi, giovedì 14 aprile, l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni, sottolineando che “l’autorizzazione è stata quindi rilasciata dallo Sportello unico edilizia del Comune di Modena seguendo le norme nazionali e regionali che regolano la materia e alla luce dell’esito positivo dell’istruttoria tecnica condotta dagli uffici”, in risposta a quattro interrogazioni che chiedevano chiarimenti sull’iter autorizzativo dell’installazione dell’antenna per la telefonia mobile di via Scaglia; sul rispetto di limiti e distanze imposti dalla legge e sulle possibilità di intervento del Comune. Due delle interrogazioni sono state presentate dal Pd (una sottoscritta da Grazia Baracchi e una da Fabio Poggi), una dal Movimento 5 stelle (presentata da Luca Fantoni) e una da Forza Italia, presentata da Giuseppe Pellacani.

Il procedimento autorizzativo – ha riepilogato Guerzoni – inizia nel momento in cui il gestore, nel caso di via Scaglia è Vodafone, presenta il progetto per l’installazione di una nuova stazione radio base. È il gestore stesso che, per migliorare la copertura della propria rete sul territorio, individua le aree in cui è necessario installare nuove antenne e Vodafone segnalava da tempo carenze di copertura nella zona compresa tra via Giardini e strada Formigina. Ogni stazione radio base, infatti, è in grado di servire una porzione di territorio limitata, detta “cella”, le cui dimensioni dipendono anche dalla densità degli utenti da servire nell’area e quindi dalle richieste di connessione, aumentate con la diffusione degli smartphone. Per questo motivo le stazioni radio base sono prevalentemente concentrate nelle aree urbane densamente abitate.

Nel caso di via Scaglia, come ricordato anche durante la commissione consiliare di approfondimento che si è svolta il 5 aprile scorso, l’area scelta per l’installazione dell’antenna è risultata la più distante dai ricettori sensibili più vicini: la scuola d’infanzia Lippi-Galilei, la scuola elementare Galilei, situate a circa 170 metri, e la scuola media Calvino che si trova a oltre 200 metri dall’impianto. Qui, le rilevazioni di Arpa hanno evidenziato valori di esposizione pari a circa la metà dei valori di attenzione.

L’installazione degli impianti di telecomunicazioni, come ha ribadito l’assessore Guerzoni, è disciplinata in modo completo da norme nazionali, che stabiliscono i limiti e i valori di attenzione all’esposizione elettromagnetica, e regionali che individuano gli edifici, detti ricettori sensibili, sui quali è vietata l’installazione degli impianti, come le strutture sanitarie e assistenziali, gli edifici scolastici e quelli di valore storico, architettonico e monumentale. Di fatto, la possibilità di intervento per gli enti locali è limitata ai soli aspetti urbanistico-paesaggistici, senza alcuna facoltà, come è stato più volte ribadito da sentenze del Consiglio di Stato, di richiedere il rispetto di limiti più stringenti rispetto a quelli in vigore. I Comuni possono porre prescrizioni per migliorare l’inserimento degli impianti nel territorio e possono vietare l’installazione su alcuni edifici, per esempio quelli di particolare valore monumentale (Modena l’ha fatto con un regolamento del 2001, aggiornato nel 2014) ma non è possibile estendere il divieto di installazione a intere aree del territorio, anche in considerazione del fatto che le reti pubbliche di comunicazioni elettroniche sono assimilate a tutti gli effetti alle opere di urbanizzazione primaria e che i gestori hanno l’obbligo di fornire il servizio a tutto il territorio. Il Comune, inoltre, viene a conoscenza dei progetti di nuove installazioni solo quando vengono presentati, in quanto i gestori non sono più tenuti a presentare piani annuali, e non ha alcun potere sulla preventiva definizione del numero degli impianti e della loro localizzazione.

Per quanto riguarda la domanda, posta nelle interrogazioni del M5s e di Forza Italia, sulla facoltà della Polisportiva Invicta di concedere l’uso del terreno, l’assessore ha precisato che “Spazio Coop, l’immobiliare di cui la polisportiva Invicta fa parte, è titolare di un diritto di superficie fino al 2027 e, in base al Regolamento di assegnazione di tale diritto, può concedere in uso parte delle aree assegnate ad altri soggetti, a condizione che gli introiti siano destinati al sostentamento economico delle attività ricreativo-aggregative e sportive oppure per promuovere nuovi investimenti o manutenzioni straordinarie sugli impianti o sulle aree assegnate”.

L’assessore ha poi comunicato che tra la fine del 2015 e i primi mesi del 2016 sono stati depositati sei nuovi progetti per i quali è attiva l’istruttoria. Cinque, presentati da Vodafone, per stazioni radio base di telefonia mobile su nuove infrastrutture, tutte in area privata. In particolare, tre sono finalizzate a fornire copertura di rete alla linea ferroviaria ad Alta velocità (in via Barchetta, strada Quattro Ville e via Nonantolana) mentre due sono rilocalizzazioni di impianti già esistenti (in strada Tre Olmi e stradello Barca). Il sesto è un progetto per l’installazione di un impianto di comunicazioni elettroniche per fornire servizi di accesso alla banda larga con collegamenti wireless, ed è stato presentato da Linkem su un edificio in via Vignolese.

Come per tutti i soggetti privati che percepiscono un canone di locazione, l’amministrazione non è a conoscenza del canone riscosso nel caso di via Scaglia perché frutto di una contrattazione fra privati e il Comune non ne percepisce alcuna quota.

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