31/05/2016

QUARTIERI/ 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi in aula di M5S, Per me Modena, Sel, Idea-Popolari liberali

Nel dibattito sui Quartieri, per il M5s, Mario Bussetti ha messo in evidenza diverse “criticità nel funzionamento dei Quartieri, partendo dalle relazioni dei presidenti, redatte con modalità diverse e in molti casi senza alcuna condivisione”. Per il consigliere il lavoro dei Quartieri è troppo legato alla buona volontà dei presidenti” e ci sono “profonde difformità di funzionamento tra un quartiere e l’altro. Le proposte dei nostri consiglieri per migliorare la situazione però non sono mai state discusse”. Luca Fantoni ha affermato che i Quartieri, per come sono stati impostati, “sono un’occasione persa: non avete avuto il coraggio di confrontarvi con i cittadini e avete perso la possibilità di avere oggi uno strumento ben più convincente”. Il Consigliere ha quindi annunciato l’avvio di un percorso di ascolto delle istanze dei cittadini attraverso libere assemblee di quartiere e quindi “per coerenza, le dimissioni irrevocabili dei consiglieri di Quartiere che appartengono al movimento”. Marco Rabboni ha rimarcato che “con i nostri consiglieri, abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso per arrivare alla prossima discussione con qualche elemento in più, sperando ci sia davvero la volontà di mettere mano al regolamento che, come tutti hanno evidenziato, non funziona in maniera adeguata”. E Marco Bortolotti ha affermato che quando sono stati istituiti i Quartieri, “i cittadini non sono mai stati interpellati sulle decisioni da prendere, assunte da una sola forza politica. Noi stiamo cercando di trovare una strada migliore per fare un percorso che sia davvero quello che i cittadini vogliono: ci metteremo a disposizione dei cittadini per ascoltarli e trovare una soluzione per ripristinare uno strumento di partecipazione fondamentale”.

Marco Chincarini di Per me Modena ha esordito affermando di “bocciare l’Amministrazione per come ha difeso i quartieri: proprio perché depotenziati rispetto alle vecchie circoscrizioni meritano protezione, difesa e gli strumenti necessari per potersi esprimere al meglio. Anche l’assessorato non li ha seguiti come avrebbe dovuto. I quartieri sono un importantissimo baluardo della democrazia e forse quattro sono pochi. Dobbiamo aiutare i presidenti a lavorare in modo più coordinato, condividere di più le informazioni, prenderci la responsabilità di farli funzionare”.  

Per Sel Marco Cugusi ha contestato il fatto che “il Regolamento non potesse essere fatto diversamente. Io credo che si sarebbe potuto. Voglio che i Consigli di Quartiere abbiano tutta la legittimità che meritano perchè svolgono volontariamente un ruolo istituzionale e questo gli va riconosciuto, ne va della loro dignità. Il fatto di rappresentare in modo proporzionale le forze politiche non è lo stesso che essere eletti direttamente. Loro sono antenne sul territorio, sono i nostri occhi in tutta la città e questo è elemento fondamentale. Ripensiamo l’esperienza in modo democratico ed elettivo”.

“Non ero d’accordo quando è stato approvato il regolamento e non lo sono ora” ha dichiarato Luigia Santoro di Idea-Popolari liberali: “Il regolamento è stato votato solo alla fine di un iter faticoso e solo con i voti della maggioranza. Questa è l’occasione per rimetterlo in discussione: se non è possibile riconoscere un gettone ai consiglieri va quantomeno riconosciuta loro l’elettività. Ci sono persone che saranno disponibili a farlo a costo zero ma eletti dai cittadini. Se non servono si tolgono, se servono si trovi un modo perchè rappresentino la democrazia”.

In conclusione il coordinatore dei presidenti di Quartiere Carmelo Belardo ha sottolineato l’importanza di “questo momento di riflessione che è stato anche l’occasione per tutti i Quartieri di fare il punto sul lavoro svolto in questi 18 mesi. Credo – ha aggiunto – che aldilà dell’esito della sperimentazione, Modena abbia bisogno di luoghi di decentramento, rappresentanza territoriale e partecipazione. All’inizio di questa esperienza c’è stato scetticismo, ma poi i Quartieri hanno cominciato a svolgere un ruolo importante e ora sono un luogo di confronto con i cittadini. L’esperienza quindi va valutata avendo sempre come riferimento quanto di concreto è stato fatto”.

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