23/11/2017

“MUTINA SPLENDIDISSIMA” /2 – LA RISCOPERTA DELLA CITTÀ ROMANA

In mostra il percorso va dalla fondazione al Rinascimento, al lavoro di valorizzazione oggi

Il percorso espositivo di “Mutina Splendidissima” si apre con il racconto degli eventi che hanno determinato il seppellimento della città romana fino a oltre 5 metri di profondità. Alluvioni e terremoti, che hanno profondamente mutato il paesaggio antico, sono stati recentemente interpretati anche alla luce dei fenomeni naturali che hanno colpito il territorio modenese e la pianura padana negli ultimi anni.

Prosegue inquadrando le dinamiche di occupazione del territorio da parte degli Etruschi, dei Celti e soprattutto dei Romani; descrive attraverso confronti con situazioni analoghe la fondazione della colonia romana, avvenuta nel 183 a.C. e documentata da Livio; illustra la struttura della città, che si arricchì di splendidi monumenti soprattutto nella prima età imperiale; approfondisce alcuni temi, quali la religiosità e gli spazi funerari, le abitudini alimentari degli antichi abitanti di Mutina, le produzioni di eccellenza ricordate dalle fonti, le guerre che coinvolsero la città e i profili dei Mutinenses.

Dal primo scavo condotto da Lanfranco per costruire il Duomo si giunge al Rinascimento in cui lo scavo materiale per rinnovare la città condusse ad uno scavo consapevole della memoria. Le antichità di “Mutina” esibite con fierezza intorno al Duomo sono documentate nei più importanti trattati di scienza antiquaria.

Attraverso la cultura erudita culminata con la figura di Muratori che mette a punto un preciso metodo per lo studio delle testimonianze del passato, si giunge a metà '800 con un approccio scientifico-sperimentale che inizia a promuovere il recupero di “Mutina”, fino al progressivo affermarsi nel ‘900 di una politica coerente di tutela e valorizzazione.

La più recente “riscoperta” della città romana inizia a partire dagli anni del ‘miracolo economico’ e del connesso ‘boom edilizio’. Tra gli anni ’50 e gli anni ’70 hanno infatti cominciato gradatamente a riemergere dal sottosuolo resti di “Mutina”, in occasione di lavori che per lo più hanno comportato la distruzione dei contesti di scavo e il recupero soltanto parziale dei reperti più significativi. A partire dagli anni Ottanta viene invece messa a punto una politica di tutela preventiva ed elaborato un coerente programma di valorizzazione, grazie alla credibilità scientifica del Museo alla stretta collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici. Esemplare è la mostra del 1988, “Modena dalle Origini all’anno Mille”, che ha consentito di impostare un lavoro esteso anche al territorio provinciale. Da quell’esperienza ha preso avvio l’elaborazione della Carta Archeologica, un articolato sistema di tutela dei beni archeologici compreso dal 1990 negli strumenti di pianificazione urbanistica del Comune di Modena, che permette di pianificare preventivamente gli interventi e viene costantemente aggiornato dall’Ufficio Carta Archeologica dei Musei Civici.

I risultati del rapporto con la città e il suo passato, che ha portato all’allestimento del Lapidario Romano (2002), alla realizzazione del parco archeologico NoviArk (2012) e alla valorizzazione di quanto emerso nel sottosuolo in anni recenti, sono affidati nell’ultima sezione alle voci dei protagonisti di quegli anni.

Attualmente i Musei civici di Modena sono impegnati a consolidare la consapevolezza delle origini romane della città, dialogando con un tessuto sociale diversificato attraverso linguaggi capaci di coinvolgere e appassionare, come quelli utilizzati negli eventi del programma Mutina splendidissima , presentati in video nell’ultima sezione di mostra, dove viene documentata anche l’esperienza condotta con le scuole superiori della città nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro e viene presentato il percorso “Time capsule”, con il quale i visitatori sono chiamati a partecipare alla creazione di una capsula del tempo destinata ad essere aperta nel 2099, in occasione del millenario del duomo.

La mostra sarà visitabile fino al 8 aprile 2018 da martedì a giovedì: 9-14; venerdì 9-22; sabato, domenica e festivi 10-19; lunedì chiuso, aperto il 25 dicembre, 1 gennaio e 2 aprile 16-20. Biglietti: intero € 10; ridotto € 7 e 5. Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese.

Informazioni sulla mostra, orari, biglietti, convenzioni, visite guidate e proposte didattiche sul sito web (www.mutinasplendidissima.it).

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