17/11/2018

REFERENDUM, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Ampliamento degli strumenti di partecipazione diretta a disposizione dei cittadini e necessità di un’adeguata informazione i temi al centro degli interventi dei consiglieri

L’ampliamento degli strumenti di partecipazione diretta a disposizione dei cittadini “che integrano la democrazia rappresentativa senza contrapporsi”, il rafforzamento della loro efficacia concreta e la necessità di un’adeguata informazione a tutta la popolazione sui nuovi referendum. Sono stati questi i temi ricorrenti negli interventi dei consiglieri nel corso del dibattito che ha preceduto, in Consiglio comunale, giovedì 15 novembre, l’approvazione all’unanimità del nuovo regolamenti sui referendum comunali. La delibera, presentata dall’assessora alla Partecipazione Irene Guadagnini, rende operativa la riforma dei referendum decisa lo scorso anno con la modifica dello Statuto che ha introdotto, oltre al consultivo, anche i referendum propositivi e abrogativi e ha abbassato il numero delle firme necessarie per proporli.

Ad aprire il dibattito è stata Caterina Liotti, Pd, presidente della commissione consiliare Affari istituzionali che ha seguito l’iter di riforma dello statuto e la redazione del regolamento. “Abbiamo mantenuto – ha detto la consigliera – un impegno preso già in campagna elettorale: quello di migliorare gli strumenti di dialogo tra i cittadini e l’amministrazione. Abbiamo iniziato con la revisione dello Statuto del Comune e l’ampliamento degli strumenti di partecipazione, e oggi, con l’approvazione del regolamento sui referendum, compiamo un passo fondamentale per rendere applicabili questi strumenti”. I nuovi referendum introdotti nello statuto e resi operativi dal regolamento, ha affermato Antonio Carpentieri, “sono uno strumento potente e il regolamento tiene in equilibrio la sacralità dello strumento referendario, soprattutto quando si tratta di proporre o abrogare, ma allo stesso tempo cerca di rendere il più possibile facile la vita del cittadino che vuole far notare alcune cose all’amministrazione”. Il consigliere ha quindi ringraziato tutti per il “grande lavoro svolto e in particolare chi non è in maggioranza per averci creduto, aver partecipato con proposte ed essersi impegnato a trovare un punto di equilibrio”.

Andrea Galli, FI, si è dichiarato d’accordo “con ogni strumento che amplia la partecipazione dei cittadini alla res publica”. Il consigliere ha sottolineato in particolare “il ritocco verso il basso dei numeri necessari sia per la presentazione dei referendum che per il quorum: un passaggio non scontato e molto positivo”. Dichiarando poi il voto negativo sull’ordine del giorno, Galli ha affermato di “non essere contrario nel principio” ma di ritenere “che contenga molta fuffa. Non serve un numero del giornale del Comune per spiegarlo”.

Per Art.1-Mdp-Per me Modena, Marco Cugusi ha ribadito che abbassare il numero di firme necessarie per i referendum “favorisce la possibilità per i cittadini di dire la loro in termini di democrazia diretta. Il regolamento è quindi un risultato importante che allarga gli spazi di partecipazione non formale, reale e decisionale dei cittadini”. Sottolineando che rimane irrisolta la questione dei quartieri, “che speriamo di chiudere entro la legislatura”, Cugusi ha rimarcato la necessità che “i cittadini siano informati a dovere degli strumenti di partecipazione che hanno a disposizione”. Secondo Paolo Trande con lo statuto si sono introdotti strumenti di “democrazia a bassa soglia: allargando gli strumenti di partecipazione, offrendo ai cittadini che vogliono impegnarsi la disponibilità di sedi e, appunto, regolamentando il referendum in modo da renderlo realmente applicabile”. Un risultato importante per il consigliere si è poi raggiunto “quando abbiamo deciso, come Consiglio, di non contrapporre la democrazia rappresentativa e quella diretta ma costruendo un sistema di cooperazione tra le due democrazie”. E Domenico Campana ha aggiunto che con la discussione sul referendum “abbiamo dato volto al popolo: il popolo ha il volto delle istituzioni e noi siamo stati istituzione costituente. Abbassando la soglia abbiamo aumentato la capacità del popolo di esercitare la sua sovranità”.

Anche per Mario Bussetti, M5s, è stato fatto “un lavoro molto importante che mette Modena più avanti rispetto alla scena nazionale”. Sul metodo utilizzato, Bussetti ha evidenziato che “in questo caso, uno dei pochi, abbiamo potuto lavorare in modo costruttivo su un testo non completamente definito. Questo – ha concluso – è uno dei frutti potenzialmente più duraturi che lasciamo ai cittadini: se riusciamo a far conoscere ai cittadini gli strumenti che hanno a disposizione, avremo fatto un ottimo lavoro”. “Stiamo aiutando i modenesi a riappropriarsi della politica cittadina, a capire e ad agire”, ha affermato Luca Fantoni per il quale “il regolamento dà ai cittadini la possibilità di dire la loro e di iniziare un percorso di partecipazione che potrebbe portarli anche a sedere in Consiglio come ho fatto io”. Il consigliere ha proseguito sottolineando ulteriormente la necessità di informare adeguatamente i cittadini sul regolamento, “perché per lo più non sanno nemmeno di avere a disposizione questi strumenti”.

Per Marco Chincarini, Modena bene comune, “con il regolamento sui referendum la nostra democrazia ha una cassetta degli attrezzi più ricca e la nostra città è più ricca nella possibilità di partecipazione. Ci siamo assunti la responsabilità politica di provarci e di aiutare la città a crescere passando anche attraverso questi regolamenti”.

In dichiarazione di voto, Antonio Montanini, CambiaModena ha espresso apprezzamento e ringraziamento per il lavoro svolto in commissione consiliare “incentrato sul ricercare la massima condivisione. Spero che anche su altre questioni si ricrei questo clima di collaborazione”. E Luigia Santoro, Lega nord, si è detta d’accordo “nell’allargare la partecipazione dei cittadini” e favorevole alla massima divulgazione delle nuove regole”.

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