27/03/2018

SOLIDARIETÀ DI MODENA ALLA POPOLAZIONE DI AFRIN

Il Consiglio approva un odg del Pd che invita la Giunta ad attivarsi affinché il Governo Italiano esprima condanna per quanto sta accadendo nella città siriana

Il Consiglio comunale chiede alla Giunta di esprimere solidarietà, a nome della città di Modena, alla popolazione di Afrin e ai civili vittime di violenza in tutte le aree sotto attacco, e di attivarsi presso tutti i livelli istituzionali affinché il Governo Italiano esprima una ferma condanna di quanto sta accadendo nella città siriana.

Lo fa nella seduta di lunedì 26 marzo attraverso l’approvazione di un ordine del giorno del Pd illustrato da Tommaso Fasano ed emendato su proposta di Vincenzo Walter Stella di Art.1 – Mdp – Per me Modena. A favore del documento la maggioranza e il M5s, astenuto CambiaModena.

L’ordine del giorno chiede inoltre alla Giunta “di adoperarsi, attraverso la promozione e il sostegno di ogni eventuale iniziativa pubblica di approfondimento, affinché gli studenti modenesi, e i cittadini nel loro complesso, possano essere adeguatamente informati riguardo alla cronaca, alle cause e alle implicazioni di vicende di tale gravità e rilevanza globale”.

La città prossima al confine con la Turchia e appartenente al cosiddetto “Kurdistan siriano”, si legge nel documento, “a partire dal 20 gennaio è stata bersaglio di attacchi e bombardamenti aerei da parte turchi nell’ambito dell’operazione militare Ramoscello d’ulivo il cui scopo consiste nel recuperare il controllo dell’area”. Il principale obiettivo dell’operazione sarebbero “i militanti delle unità di protezione popolare curde YPG, i quali avevano avuto un ruolo cruciale nel contrasto all’ISIS da parte delle Forze Siriane Democratiche (SFD)”.

Sul tema, per il Pd, è intervenuta Federica Di Padova, che ha riepilogato le vicende del popolo Afrin “nel silenzio dell’Unione europea e degli Stati Uniti che oltre al cordoglio ben poco hanno fatto per fronteggiare questa situazione. L’ordine del giorno rappresenta un invito a preoccuparci un po’ più spesso di quello che accade in altri Paesi che sembrano lontani ma che non lo sono, senza aspettare il momento in cui gli effetti ricadono su di noi con ondate migratorie”. Anche Tommaso Fasano ha parlato della collaborazione del governo turco con le milizie jihadiste per occupare territori “nel silenzio totale degli Stati Uniti e  dell’Unione Europea. Quello che sta accadendo è grave dal punto di vista internazionale: si tratta di un’aggressione che è una violazione di diritto internazionale in cui uno stato sovrano sta intervenendo per scalzare un altro stato sovrano. Noi non siamo estranei, insieme ad altri abbiamo contribuito a dare armi e a costituire il YPG e ora lo lasciamo deperire sotto le bombe della Turchia”. Marco Forghieri ha ricordato che il 4 aprile si terrà una conferenza “che temo diventerà una spartizione di territori e l’Unione europea non scenderà neanche in campo. Siamo assenti ancora una volta in questo scenario: questo sarà il primo di una lunga serie di eventi che andremo a commentare. Mi chiedo – ha concluso – se un atteggiamento diverso anni addietro nei confronti della Turchia avrebbe dato esiti diversi”.

Marco Bortolotti del M5s ha espresso condivisione per la posizione espressa dalla consigliera Di Padova e ha sottolineato: “L’ultimo punto dell’odg, che cerca di coinvolgere le persone, i giovani, eccetera,  nel trattare queste tematiche credo sia un ottimo punto di partenza. Conoscere le realtà che ci circondano è un elemento fondamentale e la nostra funzione è di dialogo per affrontare le paure. Rimandiamo queste riflessioni ai parlamentari che dovranno trattare questi argomenti come politica internazionale, ma piccoli cambiamenti possono essere fatti dal basso”.

Marco Cugusi di Art.1 – Mdp – Per me Modena ha ricordato che “la comunità internazionale i mesi scorsi applaudiva ai combattenti curdi che liberavano pezzi di territorio dalle forze dell’Isis con un ruolo fondamentale sia militare che politico. E ora si chiudono gli occhi nei confronti della Turchia, foraggiata ripetutamente dall’Ue per mantenere i profughi siriani nel proprio territorio. La comunità internazionale deve interrogarsi sulle responsabilità che ha rispetto a quello che sta succedendo in quei territori. Dobbiamo esprimere piena solidarietà e ribadire necessità di autogoverno del popolo curdo”.

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