28/06/2018

OK ALL’AVVISO SULL’URBANISTICA, PROPOSTE ENTRO IL 14 SETTEMBRE

Via libera del Consiglio allo strumento previsto dalla nuova legge regionale per la fase di transizione. Sì a mozione della maggioranza che chiede percorso di condivisione con i Quartieri

Ci sarà tempo fino a venerdì 14 settembre per presentare la propria manifestazione d’interesse ad attuare lo sviluppo di comparti che hanno potenzialità edificatorie negli attuali strumenti urbanistici.

La delibera che dà il via libera all’Avviso pubblico, predisposto dal Comune di Modena a conclusione della fase di ricognizione effettuata durante la sospensione dei procedimenti per consentire di gestire la fase di transizione prevista dalla nuova normativa regionale, è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 28 giugno. Si sono espressi a favore Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena (eccetto Marco Chincarini astenuto); contrario M5s; astenuto CambiaModena.

Prima dell’approdo in Consiglio, l’Avviso è stato oggetto di diversi momenti di approfondimento in Commissione Seta e di incontri al Tavolo per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, così come con gli Ordini professionali. Il documento è stato emendato prima del voto su proposta della maggioranza (è stato inserito in vari punti, come criterio preferenziale di interesse pubblico nella valutazione delle proposte, la presenza di elementi di ricucitura della città), mentre sono stati respinti due emendamenti presentati da FI. Insieme alla delibera è stato approvato (favorevoli Pd, Art.1-Mdp-Per me Modena; contrario M5s; astenuto CambiaModena) anche un ordine del giorno della maggioranza illustrato da Diego Lenzini del Pd che chiede alla Giunta di “attuare un percorso di ascolto e condivisione con i Quartieri di quanto ottenuto dall’analisi della ricognizione delle aree pianificate, al fine di avere un quadro conoscitivo più ampio nel momento in cui si dovrà dare seguito all’avviso con la delibera di indirizzo”.

“Tutte le aree F e G i cui accordi di perequazione non sono ancora stati recepiti in variante – ha affermato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli illustrando il documento – vengono eliminate dalle aree di possibile trasformazione in residenziale e, per le aree che hanno possibilità di sviluppo, avranno una corsia preferenziale le proposte più in linea con i principi di rigenerazione urbana, contenimento del suolo, anche attraverso desigillazioni, e interventi di riqualificazione di aree dismesse o a rischio degrado”. Spariscono così dalla programmazione una sessantina di aree, tra le quali le F di via Aristotele, via Forlì e San Cataldo, mentre mantengono la possibilità di trasformazione in residenziale, in quanto sono già state approvate le varianti, la F di via Fratelli Rosselli, una in Santa Caterina e quella di Strada Formigina. Via libera, con un occhio di riguardo all’occupazione, anche per le proposte di insediamenti produttivi di carattere non commerciale, mentre verranno valutate le situazioni di chi propone comparti in espansione, di chi non ha mantenuto impegni e obbligazioni con il Comune o non ha attuato Piani già convenzionati.

“I criteri inseriti – ha proseguito Vandelli – puntano a una pianificazione che tenga conto dei bisogni effettivi del territorio, ponendo al centro qualità e trasparenza, ed elemento fondamentale nella valutazione delle proposte sarà l'interesse pubblico. Stiamo chiedendo uno sforzo ai soggetti privati – ha precisato – che non devono più vedere il loro intervento in un'ottica individuale, legata al semplice profitto, ma devono considerare quanto la loro iniziativa apporta in termini di interesse pubblico. L’urbanistica non può cambiare senza che cambi anche il mondo esterno ed è necessario facilitare una modifica delle scelte individuali: bisogna ingranare la marcia verso una responsabilità collettiva, per una nuova mobilità e un nuovo modello di abitare”. Vandelli ha aggiunto che “uno degli elementi principali sarà la fattibilità degli interventi: si chiede un Piano economico-finanziario (quindi stop ai cantieri infiniti), ma si offre l’opportunità di migliorare la progettualità di iniziative magari ferme da anni, si insiste sulla sostenibilità ambientale e sulla riduzione del consumo di suolo. E, anche pensando all’occupazione, si apre a tutto ciò che riguarda gli interventi in espansione per insediamenti produttivi, ma di carattere non commerciale”. L'assessora ha infine sottolineato che “il Consiglio comunale, attraverso questo Avviso, avrà l’occasione di decidere quali interventi potranno essere realizzati, in che tempi e con quali garanzie di sostenibilità ambientale”.

La mozione approvata, in particolare, “esprime forte intenzione di assumere come criterio dirimente nell’approvazione del documento di indirizzo il rispetto delle indicazioni” dei criteri individuati per la valutazione delle proposte, “con particolare riferimento al saldo zero delle emissioni inquinanti, al riutilizzo delle acque meteoriche per usi non potabili, all’inquinamento acustico e alla desigillazione”. Il documento chiede di stimare, per la presentazione della delibera di indirizzo, la variazione del gettito Imu derivante da eventuali stralci rispetto a quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti e chiede infine di sollecitare la Provincia “ad aprire un tavolo di confronto con tutti i Comuni, in particolare con Modena e i Comuni limitrofi alla città, al fine di uniformare le logiche di redazione dei documenti di indirizzo e di conseguenza dei nuovi Piani urbanistici generali dei vari Comuni”.

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