17/06/2019

MONUMENTO / 2 – UN AEREO DIVENTATO SIMBOLO PER MODENA

Restaurato il velivolo, un Fiat G46 da addestramento attivo fino al 1972, ed effettuata la manutenzione dell’opera dedicata ai Caduti dell’aria

Ha ritrovato i suoi colori originali l’aereo che dal 26 marzo del 1995 si trova nella zona dell’incrocio tra via Emilia ovest e viale Italia, a due passi dalla caserma Pisacane ma, soprattutto, nei pressi dell’area che tra il 1950 e i primi anni Settanta ha ospitato l’Aerautodromo di Modena. L’intervento di restauro realizzato negli ultimi mesi non ha riguardato solo il ripristino della livrea del Fiat G 46, con motore Alfa Romeo e carrello Macchi, ma si è intervenuti anche con la manutenzione della superficie del velivolo e degli elementi artistici e simbolici in cui è inserito come monumento alla memoria dei caduti dell'aria modenesi.

Tra gli interventi realizzati a cura di Setti Ferramenta, con il coordinamento del settore Lavori pubblici del Comune, anche un miglioramento dell’area verde in cui è collocato il monumento, del vialetto d’accesso e dell’illuminazione, oltre alla videosorveglianza. Ripristinate anche le luci verdi e rosse sulle ali dell’aereo che, al suo interno, ha ancora i comandi originali.

Il velivolo è lungo 10 metri e 40 centimetri, alto 2,40 metri e ha un’apertura alare di quasi 8 metri e mezzo, con una superficie alare di 16 metri quadri. Vuoto l’areo pesava 1.100 chili e al decollo poteva arrivare a 1.410; utilizzato nell’addestramento dei piloti, aveva un’autonomia di 500 chilometri e poteva toccare i 312 chilometri all’ora di velocità.

Dopo la dismissione nel 1972, l’Aeroclub di Modena lo vendette al Comune di Castel Bolognese che lo utilizzò per anni come attrazione in un parco. Ormai in degrado, venne acquistato nel 1993 dal Comune di San Possidonio e poi restaurato con la collaborazione delle associazioni locali per diventare il monumento inaugurato due anni dopo a Modena.

 

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