12/11/2020

TEGLIO, “ESEMPIO A DIFESA DEI VALORI DELLA DEMOCRAZIA”

In Consiglio comunale il sindaco Muzzarelli e il presidente Poggi hanno ricordato il primo sindaco socialista di Modena a un secolo dall’elezione

Il sindaco Ferruccio Teglio era “un uomo schierato, con determinazione, dalla parte degli ultimi, dei più deboli, dei lavoratori. Un uomo dotato di rigore morale, integrità di principi e onestà intellettuale, oltre che di coerenza nei comportamenti e di un forte spirito di servizio verso la collettività, per promuoverne lo sviluppo umano e sociale. Nella sua vicenda personale e politica, non c’è solo uno spaccato rilevantissimo della storia di Modena e dell’Italia, ma anche un fortissimo monito a difendere, anche oggi, i valori fondamentali della democrazia”. Così il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricordato Ferruccio Teglio, sindaco di Modena dal 13 novembre 1920 al 10 aprile 1921, quando fu costretto alle dimissioni dalla violenza fascista, nella commemorazione per il centenario dell’insediamento avvenuta oggi, giovedì 12 novembre, nel corso del Consiglio comunale che si è svolto in teleconferenza. Alla cerimonia in aula erano presenti insieme al sindaco Muzzarelli, il presidente del Consiglio Fabio Poggi, l’ex sindaco Giorgio Pighi e i discendenti di Ferruccio Teglio, Emilio e Valeria. Collegate in remoto, autorità civili, militari e religiose tra le quali il prefetto Pierluigi Faloni e l’ex sindaco Giuliano Barbolini.

“Il suo esempio è attualissimo – ha proseguito Muzzarelli – e deve essere per tutti noi fonte di riflessione ed ispirazione. Oggi viviamo altri tempi, con nuove e drammatiche sfide, ma sono ancora uguaglianza, pace, libertà e giustizia i valori che ci devono guidare nell’impegno pubblico e nel nostro essere cittadini. Nel mondo post-globalizzazione, la politica ha l’obbligo di riflettere sulla tenuta della democrazia rappresentativa, una conquista da alimentare e rilanciare ogni giorno con la partecipazione attiva dei cittadini”. Ricordando anche il ruolo decisivo giocato dall’Italia nella fondazione della Comunità europea, “il vero, grande progetto politico a servizio della pace e della democrazia”, il sindaco ha affermato che tutte le forze politiche, pur mantenendo le diversità di posizione, “hanno l’obbligo di ritrovarsi sui principi fondamentali democratici e di essere all’altezza del mandato popolare che è alla base della nostra Repubblica e del nostro ordinamento costituzionale, diffidando delle nuove e nascoste forme di autoritarismo che, spesso, si autoalimentano di illusorie teorie sulla democrazia diretta. Ho però la certezza – ha concluso – che Modena sappia ancora bene quanto sia forte e giusta la democrazia, pur nelle sue complessità e nelle sue contraddizioni. E proprio da giornate come queste, in cui ricordiamo il nostro passato, troviamo la forza e l’ispirazione per costruire il futuro”.

Nel suo intervento introduttivo, il presidente Poggi ha sottolineato come la memoria di qui giorni, che determinarono un profondo mutamento politico e amministrativo nella vita di Modena, “deve farsi monito per il presente e per mutamenti che, seppur sotto profili diversi, sembrano addensarsi come nubi anche del nostro orizzonte. Credo siano evidenti a tutti – ha proseguito – i sintomi di scollamento che emergono dalle nostre istituzioni democratiche, nel rapporto tra esse e i cittadini, amplificati dagli effetti dell'emergenza che stiamo vivendo per la pandemia in corso”. La ricorrenza di oggi è l’occasione, quindi, “per rinnovare e, se possibile, rafforzare il nostro impegno sia come cittadini che come rappresentanti nelle e delle istituzioni, sia per garantire il funzionamento degli organismi di cui portiamo la responsabilità sia come esempio che dobbiamo offrire per il ruolo che ricopriamo”. Poggi ha sottolineato che gli anticorpi per la difesa della democrazia che l’Italia e gli italiani hanno costruito con la Resistenza, la Liberazione, la Costituzione, con questi cento anni di storia e con la lotta al terrorismo sono forti e sono la nostra forza, “ma non dobbiamo mai abbassare la guardia: stiamo combattendo una battaglia diversa, con un nemico completamente diverso, ma i rischi sono sempre in agguato e, ripeto, non sono pochi i sintomi che devono farci preoccupare e spingerci a rinnovare il nostro impegno”.

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