12/02/2021

CRA E DIURNI / 3 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione della delibera

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la modifica al “Regolamento per l’accesso alle Case residenze e ai Centri diurni per anziani e criteri per accedere al servizio” che ha l’obiettivo di garantire maggiore equità negli accessi. La delibera, presentata dall’assessora al Welfare Roberta Pinelli, ha ottenuto il voto a favore di Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica e Movimento 5 stelle; contraria Forza Italia; astenuti Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.  

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha affermato che è ora “di ripensare alla radice il modello di assistenza delle persone anziane” per superare l’istituzionalizzazione come unica modalità e “mettere al centro la persona”. Per la consigliera il dramma del Covid, “che ha causato una strage nelle Cra”, deve essere all’origine di una “svolta culturale verso un nuovo modello che punti a mantenere a casa gli anziani il più possibile e che quindi sia basato sul potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata, rafforzando l’alleanza tra famiglie, che non devono essere lasciate sole, sistema sociosanitario e volontariato”.

Anche per Enrica Manenti (M5s) l’emergenza sanitaria ha reso evidente che “non si può più procedere per aggiustamenti, come fa la delibera, ma che si devono adeguare organizzazione e standard”. La consigliera ha sottolineato la necessità di coinvolgere il Consiglio “fin dalle prime fasi di programmazione delle nuove linee di indirizzo sul welfare” per il contributo che può portare alla discussione, “investendo il tempo non in piccole modifiche ma in ragionamenti programmatici e di visione”.

Per il Pd Vittorio Reggiani ha replicato che “cambiare le modalità di accesso a un servizio per renderle più eque non è una mera decisione tecnica ma la conseguenza di una visione politica e l’inizio di una revisione più ampia di tutto il servizio che porterà a migliorarne la qualità, risolvendo alcuni problemi emersi nella pandemia. Sarà un percorso – ha proseguito – che dovrà coinvolgere le famiglie e i soggetti gestori e che dovrà integrare l’assistenza domiciliare e residenziale”. Tommaso Fasano ha sottolineato come la valutazione dell’esperienza sia alla base della modifica del regolamento che interviene a correggere “un’impostazione non più adeguata”. Il carattere sperimentale del nuovo regolamento, ha aggiunto, consentirà di verificarne l’efficacia, “tenendo conto che l’invecchiamento della nostra società e l’aumento delle disuguaglianze economiche saranno temi sempre più centrali per le politiche sociali del Comune”. In dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri ha osservato che la delibera “mette in equilibrio il diritto della persona non autosufficiente a essere accolta con i principi che ognuno deve concorrere in base alle proprie sostanze e che la collettività deve sostenere chi ha più bisogno”.

Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) il nuovo regolamento “ha migliorato il vecchio”, ma sarebbe stato meglio un “cambiamento più graduale, che non aumentasse così tanto il peso della parte economica e lasciasse più spazio alle necessità socioassistenziali. Invece ora la capacità economica diventa una variabile determinante anche se non sempre esistono alternative reali nel privato: si rischia che migliori condizioni economiche diventino discriminanti, mentre magari si potrebbe pensare di alzare le rette per chi può ma dando a tutti la possibilità di essere assistiti nelle Cra”.

Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) si è detto perplesso sui criteri di valutazione “generici e che lasciano molta discrezionalità solo all’ente pubblico nelle decisioni: anche la valutazione delle condizioni sanitarie avviene solo da parte della commissione senza un contradditorio con un medico di parte”. Il consigliere ha quindi giudicato “lesivo dell’utente” anche il fatto che “non sia possibile concertare con gli interessati in quale Cra essere accolti” e l’impossibilità di cambiare struttura se non per decisione del Comune.  

Per Paola Aime (Verdi) la modifica del regolamento “è nell’ottica di una maggiore equità, intanto che ci diamo il tempo di fare meglio dal punto di vista strutturale”. Secondo la consigliera, infatti, “occorre riprogettare le Cra, che sono di grande aiuto alle famiglie, sulla base di una nuova etica e di nuove politiche sui finanziamenti e sugli operatori, che devono essere maggiormente formati”.

Dichiarando il voto a favore di Sinistra per Modena, Federico Trianni ha affermato che “la delibera punta a organizzare al meglio il presente sapendo che si sta lavorando anche per un futuro che vedrà la crescita dell’età media e una sempre maggiore centralità dei servizi per anziani”.

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