24/05/2021

MUSEO CIVICO / 2 –PERFORMANCE CON ERT NEL LAPIDARIO

Sabato 29 maggio, alle 18, Arsenio Crespellani, direttore alla fine dell’Ottocento, e il suo tempo nel racconto a due voci tra Cristiana Zanasi e Daniele Cavone Felicioni

Si intitola “Arsenio Crespellani, instancabile camminatore”, la performance di Ert in programma sabato 29 maggio, alle 18, al Lapidario romano del Museo civico di Modena: L’appuntamento, a ingresso gratuito su prenotazione, si svolge nell’ambito del cartellone di iniziative dedicate ai 150 anni dell’istituto culturale promosse dallo stesso Museo insieme a Ert Fondazione ed è il primo nuovamente in presenza, nel rispetto delle necessarie misure di sicurezza. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al numero 059 203 3125 o scrivere alla mail del Museo (palazzo.musei@comune.modena.it). Il programma è disponibile anche sul sito del Museo (www.museocivicomodena.it).

Crespellani e il suo tempo rivivono nel racconto a due voci fra Cristiana Zanasi, curatrice della sezione Archeologia del Museo, e Daniele Cavone Felicioni di Ert, che dà voce all’uomo e allo studioso.

Arsenio Crespellani, archeologo modenese di fama, è il secondo direttore del Museo civico di Modena e succede a Carlo Boni alla fine dell’Ottocento, proseguendo nell’impegno del direttore precedente e conferendo al Museo un’impronta che rappresenta pienamente il suo metodo di lavoro: l’attenzione per il territorio e la raccolta puntuale di notizie di carattere storico. Oltre alle ricerche archeologiche che gli consentono di donare al Museo un’imponente collezione di materiali, in qualità di membro della commissione conservatrice dei monumenti compie sopralluoghi nelle pievi romaniche del territorio e ne rileva i particolari con fotografie, disegni, calchi in gesso coinvolgendo fotografi affermati come Gaetano Sorgato e futuri artisti come Giuseppe Graziosi.

Nel delineare i tratti di questo intellettuale borghese, non manca un riferimento alle sue doti umane: un “gentiluomo” profondamente onesto, pacato nei modi e nello stesso tempo determinato e tenace, ma anche un uomo di spirito che ironizzava sul suo nome (“Arsenico della Doccia”) e un affabile organizzatore di ricevimenti nella sua villa di Savignano.

 

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