15/10/2022

“SPOSTAMENTI DA CASA A SCUOLA SICURI E SOSTENIBILI”, OK A ODG

La mozione della maggioranza, presentata da Lenzini (Pd), invita l’Amministrazione a istituire zone di quiete in prossimità degli istituti e a favorire “un cambio di abitudini sociali”

Favorire ingressi e spostamenti più sicuri e sostenibili verso le scuole attraverso l’istituzione di zone di quiete, cioè aree a ridosso degli istituti o lungo le vie di accesso agli stessi (in primis le scuole primarie) che, attraverso la pedonalizzazione della viabilità circostante e l’istituzione di spazi Ztl almeno in corrispondenza degli orari di ingresso-uscita, consentano ai bambini di percorrere l’ultimo tratto di strada a piedi o in bici in un’area interdetta alle auto. Ma anche con la realizzazione di percorsi pedonali o ciclabili “protetti”, mettendo quindi in sicurezza i tragitti che gli alunni compiono da casa a scuola. È l’invito che rivolge all’Amministrazione comunale, con queste due indicazioni, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 13 ottobre. La mozione, presentata dal primo firmatario Diego Lenzini per il Pd e sottoscritta anche dagli altri gruppi di maggioranza (Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica), ha avuto il voto a favore pure di Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia, Modena sociale e Gruppo indipendente per Modena. Astenuta Forza Italia.

Presentando l’ordine del giorno in aula, il consigliere Lenzini ha ricordato innanzi tutto che l’attivazione di percorsi sicuri casa-scuola e delle zone di quiete “è prevista dal Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums) del Comune, che si sofferma anche sull’implementazione del Pedibus, con l’obiettivo di cercare di sensibilizzare le famiglie verso forme di mobilità alternative e creare una forma di educazione alla sostenibilità per le giovani generazioni”.

Minor traffico davanti alle scuole significa, infatti, “un calo dell’inquinamento – ha aggiunto – e soprattutto maggiore sicurezza: avere le strade limitrofe alle scuole invase da mezzi parcheggiate in doppia fila o in prossimità degli attraversamenti pedonali vuol ridurre la visibilità e dunque generare situazioni di pericolo”. In secondo luogo andare a scuola in autonomia, a piedi o in bicicletta, “educa i giovani sulle diverse possibilità di movimento e aiuta la comunità a crescere persone che non vedranno l’automobile come la soluzione a qualsiasi necessità di trasporto, bensì come un’alternativa”.

La mozione richiama quindi l’esperienza di via Simonazzi, dove da novembre 2020 è in vigore lo stop al traffico negli orari di ingresso e uscita dei bambini dalle scuole, sottolineando che “provvedimenti analoghi sono in corso di valutazione per altri plessi scolastici”, mentre in diverse assemblee pubbliche “sono stati presentati studi e progettazioni per la costituzione di zone di quiete in alcune scuole della città, di cui ora chiediamo venga definito il cronoprogramma per la realizzazione”. Oltre alle azioni sul territorio, comunque, risulta necessario un cambio di abitudini finalizzato “a una maggiore autonomia dei ragazzi nel completare quotidianamente i tragitti casa-scuola: è necessario, perciò, coinvolgere nel percorso i ragazzi e le loro famiglie, gli insegnanti, i Quartieri e delle associazioni del territorio”.

Con queste premesse, quindi, la mozione sollecita l’Amministrazione a progettare in città zone di quiete e a mettere in sicurezza i tragitti casa-scuola, individuando i necessari finanziamenti “anche facendo ricorso a fondi extra-comunali”, mentre sul fronte del Pedibus si invita a favorirne la diffusione “attraverso la condivisione delle buone pratiche tra le diverse realtà scolastiche”.

Aprendo il dibattito per Lega Modena, Barbara Moretti ha chiesto all’Amministrazione di fare chiarezza “sugli ostacoli tecnici e politici che hanno frenato la realizzazione delle aree di quiete, già al centro del Pums”. La mancata istituzione di questi spazi “crea problemi evidenti davanti alle scuole” e attesta “l’immobilismo del Comune, i cui proclami sono evidentemente caduti nel vuoto”.

Dopo aver sottolineato “l’attenzione del Consiglio comunale” sui temi legati all’ambiente, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha segnalato, tuttavia, che “l’argomento delle zone di quiete è già stato trattato dall’Assemblea, oltre a essere previsto dal Pums. Ci saremmo aspettati, quindi, che a questo punto ci fossero già in città numerose aree attive. Ci auguriamo che la mozione serva a dare un’accelerazione”.

Auspicando che “un cambiamento dei comportamenti dei cittadini a favore della sostenibilità”, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha fatto presente che “a volte i genitori preferiscono accompagnare i figli in auto perché alcuni tragitti a piedi sono pericolosi per le insicurezze che caratterizzano diverse zone della città”. Un altro problema è costituito “dalle carenze del trasporto pubblico locale, che limitano le possibilità di accedere a questo servizio”.

Lucia Connola (Pd) si è soffermata sul valore delle aree di quiete davanti alle scuole: “Questi spazi giocano un ruolo importante – ha affermato – perché stimolano la creatività e le relazioni sociali dei bambini, accrescendo nei cittadini di domani la consapevolezza della città in cui vivono”. Inoltre, ha messo l’accento “sui vantaggi per l’ambiente scaturiti da una riduzione del passaggio e della sosta delle auto”.

Allontanare i veicoli dalle scuole, ha sottolineato Federico Trianni (Sinistra per Modena), permetterebbe di educare alle scelte di sostenibilità, di salute e di sicurezza “non solo i bambini ma anche i genitori: quindi l’intera comunità”. Il consigliere ha auspicato, poi, che i cittadini vengano coinvolti “nei percorsi partecipati per la realizzazione delle zone di quiete, come è avvenuto nelle assemblee pubbliche”.

L’importanza di educare “non solo i bambini ma anche i genitori” è stata rilevata pure da Paola Aime (Europa verde – Verdi) con l’obiettivo di “garantire la salute e la sicurezza, oltre ovviamente a salvaguardare l’ambiente”. Per la consigliera, dunque, sono urgenti “proposte alternative all’auto che possano essere facilmente sperimentate, quindi comprese e apprezzate, e questo processo richiede tempo”.

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