06/10/2022

GIOCO D’AZZARDO / 3, AIUTO AL GAP E CURE AL SERDP

A chi ha bisogno lo sportello presso il Centro per le famiglie offre informazione, auto-mutuo aiuto e orientamento ai servizi sanitari che trattano le dipendenze

Sono 56 i primi colloqui effettuati nel 2022 allo sportello Gap per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico; di questi, 8 si sono trasformati in una vera e propria presa in carico presso altri servizi. Lo sportello, situato presso il Centro per le famiglie del Comune di Modena, in via Gambero 77, ha infatti una funzione di ascolto e consulenza rivolta a famigliari e giocatori per orientarli ai servizi sul territorio che possono aiutare a superare questa difficile patologia.

Allo sportello si accede direttamente e gratuitamente il giovedì dalle 15 alle 19 e si può anche contattare telefonicamente (3925837487) o attraverso posta elettronica (azzardo@gruppoceis.org).

Garantendo l'assoluto anonimato, al Gap gli operatori di Ceis Fondazione accolgono chi ritiene di avere un problema con il gioco o, più spesso, i familiari, visto che chi è affetto da ludopatia difficilmente riconosce di essere ammalato o di avere problemi economici per l’indebitamento. Lo sportello vuole dunque accompagnare ai servizi sanitari in grado di curare le dipendenze o a rivolgersi alle Forze dell’ordine nel caso di vittime di usura. Al tempo stesso, organizza gruppi di auto-mutuo aiuto di famigliari per accogliere il loro disagio e aiutarli emotivamente; il prossimo passo sarà l’attivazione anche presso il Centro per le famiglie di un gruppo dedicato ai famigliari, per implementare l’offerta di sostegno.

Quando l’ossessione per la vincita diventa dipendenza, il gioco è diventato patologico: occorre dunque intervenire con percorsi di cura e riabilitazione al pari che per altre forme di dipendenze comportamentali. Tra il 2010 e il 2017 sono triplicate le persone che si sono rivolte al SerDP, il Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Modena, per problematiche inerenti il gioco d’azzardo, passando a livello provinciale da 512 nel 2010 a 1.521 del 2017 (complessivamente nell’intero periodo sono state assistite 4.341 persone) con un aumento consistente di accessi di persone con più di 65 anni tanto che la Regione ha indicato tra le priorità la necessità di cominciare a prevedere azioni mirate nei confronti di questo target.

 

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